02 Giugno 2006 LA STAMPA

IL PRESIDENTE BERNESCHI IERI AL CONVEGNO PER COMMENTARE LA RELAZIONE DEL GOVERNATORE DI BANKITALIA
Carige ha la Liguria nel Dna

«Attenzione alla realtà locali». Il rapporto e la sinergia con Carisa
 
[FIRMA]Alessandra Pieracci
GENOVA
«Le banche devono attuare una funzione locale. Il regionalismo emerge con forza dalla relazione del governatore di Bankitalia, Mario Draghi». Il presidente di Carige, Giovanni Berneschi, ha espresso grande soddisfazione per il plauso che il governatore ha riservato al ruolo regionale degli istituti bancari. L’occasione è stato appunto il convegno annuale Effebi-Carige su «Considerazioni finali del Governatore di Bankitalia: riflessi organizzativi e gestionali» che si è tenuto ieri nella sede di via Chiossone.
«Si è trattato di un implicito plauso anche alla politica di Carige - ha detto Berneschi - che, in tempi non recenti, ha iniziato a svolgere questa funzione in particolare nel Sud. L'evoluzione di Carige ha registrato una svolta con la quotazione in Borsa: abbiamo avuto una plusvalenza di richieste 4 volte superiori all'aumento del capitale sociale che ci eravamo prefissati e alla fine sono entrati nell'azionariato le Casse di risparmio francesi». E aggiunge: «Carige è una banca fortemente radicata sul territorio, è presente in tutto il paese. L’attenzione alle realtà locali è nel nostro dna è c'è sintonia tra la proprietà e il management, specie dopo l'entrata di soci tedeschi e specie francesi che hanno lo stesso ruolo essendo casse di risparmio».
Ex vicedirettore di Carige, oggi Renzo Oldrati è l’amministratore delegato di Carisa, presente anch’egli al convegno. «Ormai sono stati superati i problemi del passato tra le due aziende e il rapporto odierno è di integrazione organizzativa completa, realizzata anche sotto il profilo commerciale e nel rapporto con il mercato». In questa ottica, «la banca Carisa opera autonomamente con le sue strutture periferiche per quanto riguarda la rete commerciale e i fidi, mentre un unico pool coordina in sinergia la gestione amministrativa centrale». «La politica commerciale - spiega ancora Oldrati - è autonoma perchè adatta le operatività alle singole realtà locali». E la realtà del Savonese «per le attività industriali è in sostanza statica, mentre registra una ripresa sensibile per le attività portuali. Segnali di ripresa anche per il turismo, dopo un 2005 non brillante». L’area critica «resta la Valbormida».
Il presidente Berneschi ha sottolineato con favore anche l’intervento del presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli: «Ieri ha detto per la prima volta una cosa molto importante per le banche italiane, è cioè che le quote dei soci di Banca d'Italia non possono essere espropriate. Finalmente si è iniziato a dire in modo chiaro che noi soci non possiamo essere espropriati».
Berneschi, infatti, da due anni porta avanti una battaglia per evitare che «la rivalutazione delle quote dei soci di Bankitalia possano diventare una sorta di esproprio».
«Per Carige è molto importante - aggiunge Berneschi - dire che se ci vogliono togliere la nostra quota del 4% di Banca d'Italia ce lo devono pagare. Nel Ventennio ci hanno obbligato ad acquistare, se oggi vogliono il controllo totale devono pagare le quote rivalutate. Finalmente è stato detto, se permettete dopo due anni di battaglie personali. Gli espropri non esistono più. Questo è un piccolissimo passo, su una scala da uno a mille è il primo scalino per la soluzione della questione».
Infine, ancora un giudizio positivo sulla relazione di Draghi: «Il governatore ha detto che in questo paese si lavora poco, ha avuto coraggio, ma ha ragione, è una cosa vera». «Il nostro - spiega Berneschi - non è un problema di competitività, no, il fatto è che qui non lavora più nessuno».
«Ricordo - è l’aneddoto del presidente di Carige - quando aprimmo una società in Germania e ci meravigliammo del fatto che i tedeschi lavoravano solo fino alle cinque. Oggi la situazione si è ribaltata, siamo noi che alle quattro abbiamo già finito».