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Sono seicentosettantré i candidati in corsa per un posto in
consiglio comunale. Ma tra quelle centinaia di nomi si
scoprono annidate alcune sorprese, certe battaglie inedite,
talune personalità per la prima volta sotto i riflettori. La
prima particolarità a balzare agli occhi è la corsa "contro"
- sia pure nell'ambito dello stesso schieramento di
centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Federico
Berruti - di Emanuele e Carlo Varaldo. Per chi voterà una
delle più note famiglie savonesi, discendente del senatore
Franco? Emanuele, noto pediatra di base, corre per
Rifondazione Comunista (di cui è consigliere uscente) al
secondo posto nella testa di lista. Il fratello Carlo,
docente universitario, noto medievista e archeologo
medievale, dirigente dell'Istituto di studi liguri, è in
lista invece per la Margherita. E corre voce che, in una
cena di qualche sera fa, il partito gli abbia chiesto la
disponibilità (rifiutata) per il posto di assessore alla
cultura. "Nascosta" sotto il suo vero nome d'anagrafe, c'è
anche una cantante: è la trentenne Emanuela Gambaro, in
corsa con Udeur-Di Vairo, vocalist di una band savonese che
ha conquistato la ribalta nazionale, i Klasse Kriminale. Con
la Turchi corrono esponenti della società civile come Davide
Pesce (già consigliere provinciale diessino,
irriducibilmente lontano dal partito dopo le vicende
tumultuose che chiusero l'esperienza di Michele Del Gaudio
onorevole) del Cesavo e l'animatore di tante battaglie
anti-Cima Montà come Angelo Billia della Leo. Con Domenico
Buscaglia, tra gli altri, un signore dell'economia savonese
come il commercialista G. B. Auxilia o una sorpresa come
l'ex dirigente della Mobile Alessandro Branda. I Verdi hanno
sfoggiato colpi a sorpresa con due noti avvocati: Raffaella
Brunetto Buraggi (Renzo fu assessore alla cultura
repubblicano) e Gianfranco Nasuti, assolutamente nuovo alla
politica. Nella Lega corre al secondo posto nella testa di
lista Giancarlo Bertolazzi, grillo parlante della politica
savonese in molte e diverse collocazioni (penultimo approdo
prima dell'attuale fu Di Pietro). Delfino ha calato una
serie di assi nel mondo delle professioni: tra gli altri,
gli avvocati Donatella Foti e Maurizio Grandis (della nota
famiglia di imprenditori) e il commercialista Cesare
Magnano. I Ds hanno pescato, tra l'altro, due uomini di
teatro come Gabriele Catalano (Cattivi Maestri) e Franco
Bonfanti, docente del Classico e animatore dei Coribanti. Ma
anche hanno voluto in lista una rappresentante della cultura
islamica come Renata Rusca Zargar, docente e moglie di
Zahoor Zargar, presidente dei musulmani liguri. Apertura al
mondo arabo anche con Mimmo Medhat Mahrous nella lista Di
Pietro. Tante le sorprese nella lista di An: in rigoroso
ordine alfabetico (non particolarmente gradito dal
consigliere uscente ed ex segretario provinciale Renato
Scosceria) ha recuperato un volto noto come Augusto
Delmaschio, ex emigrato in altre formazioni della destra
alternativa. Inoltre, solo tre posti sopra Scosceria, quell'Alessandro
Parino che lo stesso Scosceria aveva "scomunicato" come
segretario dei giovani aennini. La Rosa nel Pugno recupera
il presidente del consiglio comunale uscente - per la
Margherita - il medico Renato Giusto. La Lista Pittaluga -
fughe da destra a parte - si affida come capolista a un
nobile come Lodovico Maria Gavotti. Forza Italia getta nella
mischia una figlia d'arte come Marta Amoretti o un novizio
della politica come l'artista e commerciante Ruggero Pelazza.
E il cantante lirico Andrea Elena.
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