Caccia aperta ai voti musulmani
Verso le elezioni nel capoluogo. Tante curiosità tra i 673 candidati divisi in 18 liste. Scendono in campo cantanti e artisti
Anche sfide in famiglia. E l'appuntato ritrova il commissario
IL SECOLOXIX
 
Sono seicentosettantré i candidati in corsa per un posto in consiglio comunale. Ma tra quelle centinaia di nomi si scoprono annidate alcune sorprese, certe battaglie inedite, talune personalità per la prima volta sotto i riflettori. La prima particolarità a balzare agli occhi è la corsa "contro" - sia pure nell'ambito dello stesso schieramento di centrosinistra che sostiene il candidato sindaco Federico Berruti - di Emanuele e Carlo Varaldo. Per chi voterà una delle più note famiglie savonesi, discendente del senatore Franco? Emanuele, noto pediatra di base, corre per Rifondazione Comunista (di cui è consigliere uscente) al secondo posto nella testa di lista. Il fratello Carlo, docente universitario, noto medievista e archeologo medievale, dirigente dell'Istituto di studi liguri, è in lista invece per la Margherita. E corre voce che, in una cena di qualche sera fa, il partito gli abbia chiesto la disponibilità (rifiutata) per il posto di assessore alla cultura. "Nascosta" sotto il suo vero nome d'anagrafe, c'è anche una cantante: è la trentenne Emanuela Gambaro, in corsa con Udeur-Di Vairo, vocalist di una band savonese che ha conquistato la ribalta nazionale, i Klasse Kriminale. Con la Turchi corrono esponenti della società civile come Davide Pesce (già consigliere provinciale diessino, irriducibilmente lontano dal partito dopo le vicende tumultuose che chiusero l'esperienza di Michele Del Gaudio onorevole) del Cesavo e l'animatore di tante battaglie anti-Cima Montà come Angelo Billia della Leo. Con Domenico Buscaglia, tra gli altri, un signore dell'economia savonese come il commercialista G. B. Auxilia o una sorpresa come l'ex dirigente della Mobile Alessandro Branda. I Verdi hanno sfoggiato colpi a sorpresa con due noti avvocati: Raffaella Brunetto Buraggi (Renzo fu assessore alla cultura repubblicano) e Gianfranco Nasuti, assolutamente nuovo alla politica. Nella Lega corre al secondo posto nella testa di lista Giancarlo Bertolazzi, grillo parlante della politica savonese in molte e diverse collocazioni (penultimo approdo prima dell'attuale fu Di Pietro). Delfino ha calato una serie di assi nel mondo delle professioni: tra gli altri, gli avvocati Donatella Foti e Maurizio Grandis (della nota famiglia di imprenditori) e il commercialista Cesare Magnano. I Ds hanno pescato, tra l'altro, due uomini di teatro come Gabriele Catalano (Cattivi Maestri) e Franco Bonfanti, docente del Classico e animatore dei Coribanti. Ma anche hanno voluto in lista una rappresentante della cultura islamica come Renata Rusca Zargar, docente e moglie di Zahoor Zargar, presidente dei musulmani liguri. Apertura al mondo arabo anche con Mimmo Medhat Mahrous nella lista Di Pietro. Tante le sorprese nella lista di An: in rigoroso ordine alfabetico (non particolarmente gradito dal consigliere uscente ed ex segretario provinciale Renato Scosceria) ha recuperato un volto noto come Augusto Delmaschio, ex emigrato in altre formazioni della destra alternativa. Inoltre, solo tre posti sopra Scosceria, quell'Alessandro Parino che lo stesso Scosceria aveva "scomunicato" come segretario dei giovani aennini. La Rosa nel Pugno recupera il presidente del consiglio comunale uscente - per la Margherita - il medico Renato Giusto. La Lista Pittaluga - fughe da destra a parte - si affida come capolista a un nobile come Lodovico Maria Gavotti. Forza Italia getta nella mischia una figlia d'arte come Marta Amoretti o un novizio della politica come l'artista e commerciante Ruggero Pelazza. E il cantante lirico Andrea Elena.