Insediamenti produttivi cambia idea il Comune di Savona
Nuova delibera ieri sul capitale sociale
IL SECOLOXIX
 
Il Comune di Savona non vuole "frenare" la ristrutturazione della società Ips e torna sui suoi passi. Con una delibera che modifica profondamente quella di una settimana fa, ieri la giunta di Palazzo Sisto «si allinea alla riduzione del capitale sociale Ips per quanto concerne le perdite accumulate, e nel contempo apre alla proposta di aumento dello stesso capitale sociale per quanto concerne l'allargamento delle quote ad altri soggetti pubblici».
Una manovra amministrativa decisa sul filo di lana che, quantomeno, consentirà alla prossima giunta di proseguire il confronto sulla società"Insediamenti produttivi savonesi" (nella foto il campus universitario nel quale c'è la sede), visto che dal momento della delibera ci sono 45 giorni di tempo per fare tutti gli adempimenti necessari. A spiegare le esigenze dell'Ips, ieri in giunta è stato ammesso il presidente della società Nanni Ferro, ascoltato a lungo.
Lo schema dell'operazione prevede una ricapitalizzazione alla quale il Comune di Savona non avrebbe dovuto aderire, in modo tale da scendere dall'attuale 25,7 per cento delle quote, che ne fanno il socio di maggioranza relativa, a poco meno del 20 per cento.
Il tutto a favore dell'amministrazione provinciale (che oggi detiene il 25 per cento) la quale nelle quote Ips sarebbe dovuta salire al 31 per cento. Tutto ciò per consentire l'ingresso in Ips di altri Comuni del Savonese, in particolare quelli del Ponente, ma non solo quelli. Una sorta di cambio "di pelle" di Ips che, da società centrata su Savona dovrebbe diventare più"provinciale". I nuovi ingressi previsti con diverse quote sono quelli di Ortovero, Alassio, Albenga, Andora Borghetto, Ceriale, Pietra, Loano, Finale, Villanova, Garlenda, Varazze, Quiliano e Albissola Marina.
Alla prima assemblea societaria aveva partecipato - il vicesindaco reggente Francesco Lirosi, il quale aveva votato l'approvazione del bilancio ma uscendo poi per far mancare il numero legale. Era arrivato con un mandato della giunta che chiedeva, appunto, di prendere tempo sulla definizione delle nuove quote. Una linea che, la scorsa settimana, era portata avanti soprattutto dagli assessori Alessandro Nofroni, Paolo Caviglia e Piero Casaccia, i quali si erano mostrati più scettici sull'arretramento del Comune capoluogo nell'Ips.
Ieri la svolta decisiva dopo una settimana di riflessioni, ma anche di qualche apprensione. «Abbiamo voluto lasciare alla futura giunta comunale - ha detto il vicesindaco Lirosi - tutte le possibilità di scegliere, senza pregiudicare nè il nostro lavoro nè quello di chi ci succederà».



Angelo Verrando
05/05/2006