I quattro candidati bocciano il commercio all'ex Metalmetron
Elezioni comunali. Confronto a Villa Cambiaso IL SECOLOXIX
Tutti contro i centri commerciali e l'allargamento della rete di vendita. Dal progetto per la ex Metalmetron, ma anche nell'ex Astor, nel vecchio San Paolo, nel Crescent, e pure nel futuro porticciolo della Margonara. Si sono decisamente schierati a sostegno della distribuzione più tradizionale, i quattro candidati a sindaco per Savona. L'occasione è stata offerta dal confronto promosso dalla Confesercenti che si è svolto ieri a Villa Cambiaso sui temi del commercio, turismo e servizi. Alla serata, moderata da Paolo Lingua, hanno preso parte i candidati a Palazzo Sisto Federico Berruti (Unione), Domenico Buscaglia (Noi per Savona), Vincenzo Delfino (Casa delle Libertà), Patrizia Turchi (A Sinistra per Savona). Ecco una sintesi dei loro interventi.
Berruti. «E' necessario regolamentare il commercio a favore dei piccoli negozi, con barriere rigorose per evitare l'arrivo di nuove strutture di vendita. Ma anche favorire i consorzi di imprese introducendo agevolazioni fiscali sui tributi comunali e ricercando agevolazioni finanziarie con la Filse e l'Ips. Siamo anche per la modifica delle regole della sosta per favorire i negozi al dettaglio. E per ridurre le tariffe dei parcheggi a sbarre, verificando con l'Acts la possibilità di istituire un servizio navetta tra i park e le strade commerciali».
Buscaglia. «Siamo per la rigorosa e definitiva destinazione delle aree Erg e Metalmetron ad industria e artigianato, cancellando ogni diversa e anomala destinazione futura di quegli spazi».
Delfino. «I supermercati danno fastidio perchè tolgono vita alla nostra città che nel passeggio e nello shopping trae ragione di esistere. Ma ce ne sono molti: quindi non sentiamo la necessità di altri progetti come quello per la Metalmetron che invece dovrebbe servire a risolvere i problemi occupazionali con insediamenti produttivi. E si stanno per aggiungere altre aree commerciali. Perchè favorire il predominio di un sistema interregionale e non piuttosto di chi mantiene in città il frutto del suo lavoro?».
Turchi. «L'ex Metalmetron deve rimanere area produttiva. Non c'è possibilità di cambio di destinazione d'uso: si faccia la bonifica del terreno e poi decida il consiglio comunale. E siamo pure contro ai progetti che tendono a sovradimensionare la rete commerciale cittadina rispetto ai consumi presenti e futuri».



Angelo Verrando
06/05/2006