Facciamo il possibile per vivere meglio la nostra civiltà (e città), possibilmente nel frattempo provando a correggere qualche difetto
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Abbiamo avviato un dibattito sui problemi del traffico, della mobilità urbana e dei parcheggi. Temi molto sentiti dai savonesi, forse addirittura troppo enfatizzati, spesso a scapito d’altri di maggiore rilevanza (questione morale, ecomostri in costruzione, ecc.). Occorre ora dar conto delle proposte formulate da forze politiche e candidati sindaci, nonché dei contributi pervenuti in seguito alle nostre osservazioni e proposte.
Alcuni, soprattutto dal centro destra (come il sig. Barlocco), tendono a “buttarla in politica”. Personalmente ritengo questo atteggiamento sgradevole e sbagliato, per vari motivi. Intanto, così facendo l’attuale opposizione rischia di compattare i savonesi di centro sinistra su posizioni difensive della propria parte politica, anche riguardo a temi e vicende amministrative ove di politica se n’é fatta poca (e, per quanto qui rileva, non se n’è fatta di sinistra). In tema di viabilità e parcheggi l’operato dell’attuale amministrazione appartiene alla categoria della nullità, più che a connotazioni d’impronta ideologica. Chiudendo sul punto, il rimembrare a presunti fasti dell’amministrazione Gervasio è atteggiamento forse comprensibile da parte del centro destra, ma privo di fondamento, ché quella stagione non è stata priva di errori, né ha prodotto risultati di rilievo in tema di viabilità e parcheggi, con la sola eccezione della cercata e voluta occasione d’aprire l’area di piazza Del Popolo. Pur dando atto e rimarcando le responsabilità dell’amministrazione uscente, parrebbe più opportuno - per ogni candidato e forza politica - distinguersi per la bontà e praticabilità delle proprie idee e proposte.
Passiamo quindi ad una personale rassegna delle proposte, con
qualche nostro commento (graficamente evidenziato).
I temi in argomento assumono grande
rilievo nei programmi del candidato sindaco
VINCENZO DELFINO,
che ringrazio per la sintonia prestata alle mie proposte e per
la prontezza nell’esporre il suo programma.
Sintetizzando, egli vede nei parcheggi non un diritto del cittadino, ma un'opportunità per la città offre loro. Concordo. Propone che quasi tutti i parcheggi cittadini siano assolutamente usufruibili a tempo, con effettività delle norme garantite da controlli molto accurato delle zone disco e dei parcometri, a cura di vigili ed ausiliari effettivi. Nulla quaestio sull’opportunità di controlli e d’utilizzo nella viabilità dei vigili (rectius: polizia municipale), spero però che, non accennandovi, non voglia cancellare la (modesta, ma preziosa) facilitazione per i residenti di parte del centro città (bollino per sosta continua in zona disco, per un’auto a nucleo famigliare). Propone la riduzione del prezzo dell’abbonamento nei grossi posteggi. Concordo, sempre che al contempo non voglia togliere il bollino ai residenti. Quindi assoluta battaglia alla sosta in seconda o addirittura in terza fila, alle soste selvagge in posizioni assurde, e soprattutto lotta a chi utilizza i parcometri oltre i limiti stabiliti. Con questo sistema si potrà anche ottenere la riduzione del costo medio di sosta nei parcometri, in modo da fare sì che ogni cittadino possa con pochi spiccioli fare tutto quello che ritiene necessario senza problemi di sosta. Ineccepibile.
Il candidato sindaco propone parcheggi sotterranei al centro (in primis sotto Piazza del Popolo) ed in silos fuori terra in periferia. Sui sotterranei concordo, ma facendo mie le attenzioni al riguardo espresse dall’associazione politica A Sinistra Per Savona. Sui secondi, occorre attenzione: la collocazione periferica non giustifica brutture di sorta, i silos possono e devono essere di gradevole aspetto. Nulla, purtroppo, su collocazione mercato del lunedì, isola pedonale, zone a traffico limitato, piste ciclabili, trasporto pubblico. Vedremo.
A Sinistra per Savona propone di realizzare posteggi interrati solo previo piano del sottosuolo ed attenzione alla struttura dei palazzi. Come già accennato, condivido appieno: si tratta di cautele essenziali ed indispensabili. Si pone l’attenzione sulla necessaria costruzione di aree parcheggio (sotterranee), più che box interrati. Io sarei meno radicale: le une e gli altri non solo possono convivere, ma i secondi sono importanti in termini di risorse economiche per la realizzazione delle aree di sosta pubblica.
Si propone l’aumento isola pedonale e/o ZTL, l’ampliamento marciapiedi (ritengo preferibile realizzare piste ciclabili, o marciapiedi con settori ciclabili), la realizzazione di vie di scorrimento (dove?).
Infine, A Sinistra Per Savona propone il rafforzamento del trasporto pubblico, agendo su linee e tariffe, progettazione sistematica al servizio delle diverse categorie di cittadini, trasporto pubblico elettrificato possibilmente su rotaia, abbandonando l'antieconomico progetto Metrobus. Le tariffe non mi sembrano così elevate, anche alla luce del pauroso passivo dell’Azienda trasporti. Il trasporto elettrificato su rotaia sarà veloce ed economicamente sostenibile?
La Margherita per ora si limita a pochi accenni: trovare soluzioni al problema del traffico e della sosta sia stanziale sia di rotazione con la costruzione di posteggi interrati, silos e parcheggi decentrati da realizzarsi con interventi pubblici e privati, cercando una soluzione diversa alla collocazione del Mercato del Lunedì. Tali interventi dovranno essere adeguatamente coordinati all’interno del Piano Urbano del Traffico e del Piano Urbano dei Posteggi di alto profilo. La declinazione al futuro di tali lodevoli accenni programmatici mi stupisce fin quasi allo stordimento, trattandosi del partito che in questi anni ha espresso il vicesindaco, poi divenuto pro sindaco reggente: mi sarei piuttosto aspettata una compiuta declinazione di progetti fatti e realizzati.
Ritengono strategicamente indispensabile la realizzazione del Metrobus, integrato in un sistema intermodale di mezzi pubblici, per ridurre il carico del traffico privato gravante sulla città. Sarà: io non sono un tecnico, ma le obiezioni diffuse al Metrobus (limitazione al tratto Vado – Savona, insostenibilità economico finanziaria ...) sembrano fondate.
Infine, la Margherita scrive di rete infrastrutturale, nel centro città e fino alle periferie, per la mobilità pedonale e ciclabile, costituita da piazze e strade senza traffico, con un alto livello di sicurezza per gli utenti, residenti e turisti, che colleghi bene sia i punti caratteristici del centro e delle frazioni, sia gli spazi verdi esistenti o in progetto, sia, infine, i vari edifici pubblici sedi di funzioni. Molto generico, ma condivisibile, soprattutto per il “pedonale e ciclabile”.
Il partito della Rifondazione Comunista chiede un Piano Urbano del Traffico che contenga scelte coraggiose a favore del trasporto pubblico e delle aree pedonali contemplando adeguati parcheggi di cintura, e zone a traffico limitato salvaguardando le esigenze lavorative del commercio e delle attività artigianali ancora operanti nel centro cittadino. Il trasporto pubblico quale asse portante della mobilità delle persone, libera la città dal caos del traffico automobilistico e costituisce dal punto di vista energetico una scelta di clamoroso risparmio cogliendo quelle, aspettative ecologico-ambientali che oggi più che mai sono improrogabili. Scelte coraggiose, forse un poco premature e forzate. Personalmente preferisco approcci più graduali, direi “educativi”.
Rifondazione propone poi la ripresa di progetti riguardanti la mobilità con mezzi in sede propria. tramite ferrovia o tramite l'abbandonata progettazione della metropolitana leggera. Sull'attuale sede ferroviaria oggi in esercizio, servizio metropolitano perlomeno per le ore di punta, con un nodo di scambio presso la stazione ferroviaria di Mongrifone. Compatibilità economica difficile, come per la proposta relativa alle merci (adeguare la linea che collega il Parco Doria col porto e organizzare l'istituzione di treni navetta per alleggerire l'impatto del traffico "pesante" sulla viabilità cittadina).
I Verdi propongono un piano integrato e, in particolare una direttrice di attraversamento della città che sia sufficientemente scorrevole ma salvaguardi il centro della città e delle linee di penetrazione rapida interfacciate con i parcheggi principali. D’accordo, ma come e dove?
La movimentazione dei traffici da e per il porto dovrà essere convogliata su ferrovia al massimo grado raggiungibile, mentre per la parte su gomma occorrerà prevedere una direttiva che limiti al massimo l’impatto sul traffico cittadino.
La creazione di nuovi parcheggi dovrà essere proseguita ma non potrà comportare la penalizzazione del verde pubblico. Dovrà essere previsto il divieto assoluto di destinare parchi, giardini o zone comunque alberate alla costruzione di parcheggi sotterranei. Sono d’accordo, anche perché il verde urbano è davvero ai minimi termini.
Il parcheggio di piazza del Popolo dovrà essere interamente disponibile nella giornata di lunedì mediante lo spostamento del mercato settimanale nelle zone pedonali del centro città Problema spinoso, anche per le dimensioni eccessive del mercato (troppi banchi vendono in pratica le stesse cose); l’utilizzo commerciale dell’unico grande parcheggio è una contraddizione evidente.
Secondo i Verdi, le aree pedonali rendono le città più vivibili ed accoglienti. Si dimostrano vincenti in termini commerciali per gli esercizi che vi si trovano perché il centro pedonale è naturalmente utilizzato come zona di ritrovo, di passeggio e per gli acquisti. Quasi tutte le città hanno ormai aree pedonali più o meno estese che sono diventate le zone più belle della città con grande soddisfazione dei cittadini e dei commercianti. A Savona si dovrà proseguire con la introduzione delle zone a traffico limitato della zona ottocentesca compresa Via Paleocapa che potrà cosi godere di una straordinaria riqualificazione ritornando una delle vie principali della città. Propongono quindi, mediante l’uso bilanciato di strumenti quali i parcheggi, le Z.T.L. le aree pedonali e vie riservate ai mezzi pubblici, migliorare la qualità della vita dei cittadini aiutare il commercio e l’appetibilità turistica della città. Del tutto conseguente è la scelta netta a favore del sistema del trasporto pubblico, con parcheggi posti ai punti di accesso alla città. Un qualche aumento dell’isola pedonale e l’introduzione di qualche area Z.T.L. sembra inevitabile quanto auspicabile, sempre agendo con prudenza, rendendo partecipe la cittadinanza ed adeguate le infrastrutture (parcheggi ai confini, trasporti pubblici, taxi a costo ridotto ecc.).
Il programma del candidato sindaco Berruti non è ancora pubblico. Anticipiamo alcuni importanti spunti già espressi.
Il sig. Berruti fa propria - impegnandosi a vincolare gli spazi necessari – la nostra proposta di proseguire la passeggiata pedonale (e ciclabile) Trento e Trieste: da dietro al Priamar fino alla realizzanda nuova passeggiata presso la darsena lungo via Gramsci. E’ un buon inizio. Prospetta il sogno di rendere Corso Mazzini sotterraneo fino a sboccare, a ovest, dopo il viale del Prolungamento, e consentire il pieno accesso pedonale al Priamar ed al mare. Difficile, ma interessante. Unire il centro storico al mare sarebbe una grandissima conquista per la nostra città, e un grande investimento per il futuro. Vedremo se saprà farlo, almeno per il mare dietro al costruendo ecomostro-Crescent. Infine, per ora, registriamo la contrarietà del candidato sindaco del centro sinistra all’allargamento dell’isola pedonale, contrarietà espressa – verbalmente ed, un po’ di sfuggita - nel dibattito pubblico del 21/4. Non so come potranno essere d’accordo alcune forze che pure lo sostengono, come Verdi e Rifondazione.Infine, vorrei rispondere alla gentile lettrice che si firma Nonna Abelarda (confesso una certa riluttanza: non amo interloquire con anonimi, e non capisco l’anonimato nell’affrontare argomenti come traffico, mobilità e parcheggi).
Parcheggio di Piazza del Popolo. L’imbecillità del peregrinare per il centro alla ricerca di ipotetici parcheggi migliori è fuori discussione, visto il costo di tempo e carburante. Ciò premesso, non dimentichi che il parcheggio era utilizzato anche da residenti, che evidentemente non apprezzano il dover versare 30 euro al mese per 5 giorni la settimana di parcheggio. Questi residenti, privi di abbonamento, non possono fare altro che cercare altrove. Premesso ancora che io non sono personalmente interessato a tale parcheggio (abito in altra zona del centro), il punto è un altro.
Ancora, sono in parte d’accordo con lei, quando afferma che i soldi pagati per il parcheggio sono un piccolo indennizzo da parte nostra per i danni che il traffico causa alla collettività. Ma, a conti fatti, tra aggio del gestore e spese varie quello che resta per servizi alla collettività è poca cosa. E se non abbiamo risolto il problema viabilità, non abbiamo comunque raggiunto lo scopo.
E’ pur vero che l’imbecillità non è un dato di fatto, si può e si deve cambiare. Ma occorre anche un minimo di pragmatismo e razionalità, e qui entrano in gioco gli errori dell’Amministrazione. Se la tentata rieducazione dell’automobilista medio non è riuscita dopo un anno, dopo il secondo, dopo il terzo ..., dopo l’ottavo, che si fa? Continuiamo a tenerci (per altri otto anni, o altri venti?) un parcheggio centrale mezzo vuoto e le strade piene di auto o in sosta o in cerca di parcheggio? Il costo sostenuto (inquinamento, qualità della vita ...) in questi anni è stato sufficientemente alto da imporci di trarre le conseguenze. L’esperimento non ha funzionato, proviamo a cambiare ed analizziamo la situazione che si verrà a creare.
Infine, sull’improponibile guerra alle auto. Come già detto, preferisco usare la bicicletta (anche quando piove) e correre. Tuttavia il mondo spesso non è proprio come lo vorremmo, e certi cambiamenti devono essere graduali, insegnati, capiti ed apprezzati. Inoltre, l’auto è e rimarrà parte indispensabile della nostra mobilità e libertà di movimento.
Limitare i danni vuol dire favorirne il minor uso possibile (piste ciclabili, mobilità pedonale, trasporti pubblici ecc.), al limite anche con il pagamento di pedaggi d’ingresso (sempre ammesso che la cittadinanza, responsabilmente informata, sia consapevole e favorevole). Però quel minimo deve anche essere di minor impatto ambientale possibile (motori puliti e silenziosi, bollini blu, ma anche meno code, meno percorsi viziosi, più rapidità e funzionalità nell’utilizzo).
Infine, il paradosso matematico da lei citato non regge: “realizzate le cure per N malattie, con N grande a piacere, esisterà sempre un numero N+1 di possibili malattie che potranno aggredirci”. Licenziamo i medici, o curiamo le N malattie?
Cara anonima, e cari lettori: facciamo invece il possibile per vivere meglio la nostra civiltà (e città), possibilmente nel frattempo provando a correggere qualche difetto.
Paolo Bossi