TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

IL GRANDE FARO DI FUKSAS

da L'eco il giornale di Savona e provincia in edicola dal 16 marzo

L'architetto Fuksas vuole lasciare il segno. Sarà una torre di 120 metri, una riedizione in chiave moderna del Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. Speriamo bene. Non è per mettere le mani avanti, ma dopo aver visto realizzazioni come il Palazzo di Giustizia o il Matitino, quando si annunciano nuovi progetti edilizi, un brivido ci corre lungo la schiena.

 Questa realizzazione poi, prevista nella zona della Margonara, fra Savona e Albis-sola, dove sorgerà un nuovo por­to turistico da 700 posti barca, non convince tutti. Più che l'avveniristico grattacielo-faro che sorgerà in mezzo al mare, è l' intero progetto che desta perplessità.

Perché realizzare un porto turi­stico in una zona che già soffre di inenarrabili problemi di traffico?

 Come verranno risolti?

 Le caratteristiche della costa verranno inevitabilmente deturpate, questo è certo, come è avvenuto al confine fra Vado e Bergeggi, dove sono scomparsi scogli e spiaggette: ma in quel caso le alternative di sviluppo del porto erano davvero scarse.

Oggi invece non si capisce perché non creare un porto turistico nella zona fra le Fornaci e Zinola, laddove gli spazi sono più ampi, il casello autostradale più vicino e la viabilità può essere migliorata più agevolmente. Invece è già tutto deciso, con la benedizione di Prusst e Urban, che non sono gli esterni di centrocampo del Bayern, ma le sigle di innovativi piani urbanistici.

 Chissà che nome aveva il piano che ha portato alla costruzione di Via Paleocapa ai primi del novecento: forse si chiamava Buon Senso?

A mio avviso lo sviluppo di Savona non può essere solo urbanistico: a parte il fatto che la ricaduta sull'economia locale è debole perché, se andate a vedere chi costruisce i nuovi palazzi che fanno parte del piano Bofill, vi accorgerete che le ditte costruttrici non hanno sede in provincia: ma a parte questa considerazione, il vero problema della città è che, nei suoi confini effettivi, da Albisola a Bergeggi, albergano ben sei amministrazioni comunali.

Questo fatto rende difficile programmare lo sviluppo del territorio urbano, perché manca, ovviamente, un preciso coordinamento delle scelte e delle risorse.

Risorse che invece andrebbero trovate per realizzare un ambizioso progetto, che potete vedere nella foto: si tratta di un plastico della cattedrale medievale di Savona, distrutta dai genovesi nel 1500, che dovrebbe essere ricostruita sul Priamar. Per farlo si dovrebbe costituire un'apposita fondazione. È un'idea che fa parte del programma del candidato sindaco Vincenzo Delfino e che rilancerebbe l' immagine della città di Savona forse più di qualsiasi altro abbellimento o presunto tale.

Filippo De Nobili