In questa fase (pre)elettorale credo sia importante ed urgente tornare a riparlare del cosiddetto “progetto Bofill”

CRESCENT: riparliamone ed interpelliamo candidati e partiti.

In questa fase (pre)elettorale credo sia importante ed urgente tornare a riparlare del cosiddetto “progetto Bofill”. Importante per l’impatto (visivo, ambientale, morale) degli edifici in costruzione e progetto; urgente per formulare qualche proposta ed – auspicabilmente – ottenere consensi ed impegni da parte di chi si propone quale amministratore, chiedendoci il voto.

A suo tempo sono stati evidenziati – qui li ometto per brevità – gli aspetti più scabrosi del progetto. Abbiamo assistito impotenti al compiersi di autentici misfatti politico-amministrativi: l’insistere su aree in buona parte pubbliche e demaniali, lo snaturare aree di diversa destinazione, l’impatto estetico pesante, ma soprattutto le modalità con cui s’è proceduto: varianti approvate alla svelta e senza dibattiti e consultazioni, ricorrendo ad un architetto di grido per giustificare il procedere. Il tutto per operazioni meramente speculative, lontane anni luce dalle esigenze dei cittadini.

Restando al passato, occorre dare atto e giustizia a quanti si opposero. Senza presunzione di completezza, cito, in ordine alfabetico: Astengo (Franco), Buscaglia e la sua lista, Cuneo (Roberto), Italia Nostra, Pastore, Rifondazione Comunista e Turchi.

Quanto ai favorevoli, stupisce il non incontrarne (se non al chiuso di convegni autocelebrativi): appagamento d’appetiti, o pudore? 

Come tutti constatano già ora, la torre che sta prendendo posto dell’infelice autosilo ha accessi viari problematici, è di smisurate proporzioni (la Torretta e la caratteristica darsena avrebbero meritato più rispetto) ed è di caotica destinazione. Pensate, per esempio, a come potranno convivere nello stesso stabile esigenze diverse e contrastanti: albergo, uffici, abitazioni. Non invidio chi dovrà viverci e ... partecipare alle riunioni di condominio!

Veniamo al Crescent. Come ho già pubblicamente osservato (sperando in un qualche pronunciamento del candidato sindaco Berruti), ora (ultimate le demolizioni dell’ex Italsider) i savonesi potrebbero e dovrebbero accorgersi che, dietro, non vi è il porto (come molti pensano), ma un grande spazio e soprattutto un bel tratto di litorale, di potenziale fruibilità. Certo, è privo di profonde spiagge, ma almeno è libero dalla soffocante continuità di stabilimenti balneari. E’ un tratto di costa con mare pulito (le correnti e la posizione rispetto alle dighe portuali lo rendono migliore di quello del Prolungamento) ed è lungo, quasi quanto quello parallelo a corso Vittorio Veneto, tra foce del Letimbro e Società Mutuo Soccorso Serenella.

Riflettiamo: si tratterebbe del più vicino mare balenabile per tutti i Savonesi che vivono nella parte orientale della città (centro storico, porto, parte sudest del centro, Villetta, parte di Valloria). Ricordiamoci dell’affollamento estivo della spiaggia libera vicina al monumento a Garibaldi!

Il progetto Orsa prevede - nello snaturare la caratteristica zona delle “terrazzette” ed il lato terminale della darsena - un’incredibile colata di cemento, più alta del Priamar, a perenne barriera tra città e mare: al cosiddetto Crescent (di dimensioni pacchiane: alto ben otto piani, ma soprattutto lungo, nel senso parallelo alla costa), si aggiungono una “Piastra servizi” ed altri edifici (al peggio non c’è mai fine), pare più bassi, ma notevoli per estensione.

Il nuovo sindaco, chiunque sia, vorrà passare alla storia cittadina per colui che ha ridato il mare ed una spiaggia ai savonesi, o per colui che definitivamente li ha privati di queste risorse? O per colui che non ha potuto (o voluto, poco cambia) porre rimedio in tempo?

Un’altra cosa mi sorprende. Abbiamo tanto irriso e deprecato gli “ecomostri” (ne ricordo uno in Puglia, forse a Bari, uno nello Spezzino), la cementificazione costiera delle cittadine della Costa Azzurra e del nostro ponente, e poi … quasi in riva al mare facciamo fare un palazzone (quasi finito) alla foce del Letimbro, il grattacielo di fronte alla Torretta e, presto (se nessuno si attiverà) una specie di biscione  al posto dell’Italsider (taccio sulla delirante idea d’un grattacielo a pelo d’acqua alla Margonara)! Insisto: davvero Savona non merita di meglio?

Berruti propone la “valorizzazione del Priamar e della sottostante area ex Italsider” e un “fronte mare … promenade che abbraccia tutta la città”. Per quanto la valutazione sia difficile, a causa della sconcertante vaghezza (cui speriamo voglia presto porre rimedio), tali abbozzi di proposte sono tanto condivisibili, quanto minimali ed in antitesi col costruendo “biscione-ecomostro-crescent” (ed annessi).

Rifondazione, confidando di trovarsi d’ora in poi nella maggioranza, critica il progetto Bofill, definendolo “esemplare” (in negativo), ma (prudentemente?), anche qui nulla di concreto, come nulla ho rintracciato negli altri programmi pubblicati. Cari partiti e candidati: è ora di esprimersi!.

Vorrei che, per un elementare principio di chiarezza e pragmatismo, partiti e candidati sindaci (ri)affrontassero il problema. Per dare il mio contributo propongo una traccia metodologica (per poi formulare qualche proposta ed evidenziare un rischio):

i)                    condividiamo interamente i progetti formulati (ed in buona parte approvati), o (almeno) qualcosa non ci convince ed urgono provvedimenti?

ii)                  se vi sono perplessità, ci impegniamo a trovare rimedi, prima che sia troppo tardi, ed a proporli fin d’ora agli elettori?

Ora, se qualcuno semplicemente condivide la colata di cemento, non ritiene che vi sia da intervenire e pensa che gli imprenditori senz’altro opereranno per il bene di tutti, faccia la cortesia di scriverlo apertamente: la posizione a quel punto sarà chiara e pronta per la valutazione degli elettori.

Se invece s’evidenziano dubbi, o necessità di cautele e variazioni, occorre subito individuare ed utilizzare qualche strumento adatto. In altri termini, impegnarsi per ridimensionare (o modificare, o lasciar fare con adeguate prescrizioni ...) l’incipiente colata di cemento, se necessario concordando interventi riduttivi e conservativi da intraprendersi anche da parte dell’attuale pluridecaduta Giunta e col Consiglio comunale. 

E’ a questo punto opportuno rinviare al prossimo numero di Truciolisavonesi alcune proposte, confidando nel frattempo di avere qualche risposta (e magari proposta precisa) da parte di candidati e partiti, movimenti, associazioni, liste, cittadini (è anche dalla pronta reattività che si misurano le capacità).


Paolo Bossi


 

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