TRUCIOLI SAVONESI
spazio
di riflessione per Savona e dintorni
Riavvicinare i cittadini alla politica non significa anche combattere le oligarchie?
Nello scorrere gli interventi già pubblicati mi ha colpito anzitutto la varietà stilistica davvero notevole che li caratterizza: si va dal sermo humilis di Vincenzo Delfino, tutto buon senso e concretezza, all’algido e calibrato politichese di Luca Martino; dal reportage di denuncia e accusatorio di Luciano Angelini ai sarcasmi disincantati del “Bruco”; dal sociologismo analitico e progettuale di Livio Di Tullio alla trepida elegia di Gloria Bardi sulla progressiva (non progressista) perdita della memoria e dell’identità culturale della comunità cittadina; dagli appelli epico- guerreschi da richiamo della foresta di Patrizia Turchi all’eloquenza comico-farsesca di Emilio Barlocco; dall’autobiografismo sconsolato di Mauro Cerulli alla ferma esortazione all’impegno etico-politico di Marco Russo; dal prospettivismo pragmatico e manageriale di G. A. Ozenda alla chiarezza ed esattezza quasi matematica dello stile di Sergio Aquilino; dall’elitaria e ardita proposta terzista di Roberto Cuneo alla scrittura piana, onesta, razionale e, vorrei dire, “umanistica” di Federico Berruti. Che dire sul merito dell’argomento? Anch’io, come molti interventi hanno sottolineato, credo che i tempi siano maturi per una svolta significativa nell’apparato politico-amministrativo della nostra città. I punti qualificanti di questa svolta (che in parte ho ritrovato nelle linee programmatiche generali del candidato sindaco del Centro-Sinistra e nelle considerazioni di Sergio Aquilino) sono stati più volte enunciati nelle mozioni e nelle dichiarazioni della minoranza dei Democratici di Sinistra, partito a cui sono iscritto. Li riassumo qui brevemente: 1) rapporto non subalterno con il mondo imprenditoriale; 2) attenzione privilegiata nei confronti delle classi lavoratrici e degli strati più poveri della società; 3) trasparenza nelle procedure e nella gestione della cosa pubblica. Questo è veramente un punto discriminante rispetto al Centro- Destra berlusconiano e alla commistione tra politica e affari privati; 4) per questo motivo le cariche pubbliche dovrebbero essere concepite solo come servizio per la comunità, quindi ne va impedita la proliferazione abnorme (e costosa); 5) la politica urbanistica va ripensata con l’obiettivo di ricollocare l’interesse pubblico al centro dell’uso (non dell’abuso) del territorio. Da parte mia aggiungerei un’attenzione particolare per le potenzialità culturali presenti a Savona: Orchestra Sinfonica e Opera Giocosa; gruppi teatrali; i “televisivi” savonesi (Freccero, Sanguineti, Rossello; Grasso; Fazio); le attività di ricerca storica e letteraria portata avanti dai Licei cittadini, ecc. Che altro dire? Federico Berruti si propone, tra l’altro, di far partecipare, per quanto possibile, la cittadinanza alle scelte dell’amministrazione. Riavvicinare i cittadini alla politica non significa anche combattere le oligarchie? Coraggio!
Fulvio Sguerso