28 Febbraio 2006
LA STAMPA
URBANISTICA GLI IMPRENDITORI CHE SI CONTENDEVANO IL VECCHIO OSPEDALE HANNO TROVATO L’ACCORDO Ex S. Paolo, via libera ai lavori. Ritirati i ricorsi al Tar, il Comune oggi firma il contratto |
Ermanno Branca SAVONA Risolto il caso del Vecchio San Paolo. Le cordate di imprenditori che da un anno si davano battaglia a colpi di ricorsi al Tar hanno trovato l’accordo e la controversia legale è terminata. Il Comune oggi potrà firmare il contratto con i vincitori della gara d’appalto che si era conclusa il 2 aprile dell’anno scorso con la vittoria dell’associazione d’impresa Unieco-Domoi-Demont. Bagnasco e Dellepiane potranno quindi avviare al più presto il cantiere. La vicenda del San Paolo si trascinava dal 1990, quando il vecchio ospedale venne abbandonato definitivamente. Da allora l’immobile è rimasto vuoto, inutilizzato e sempre più fatiscente. Il sindaco Ruggeri nel primo mandato era tuttavia riuscito a concludere una complicata transazione con il manager dell’Asl Ubaldo Fracassi che prevedeva la vendita del diritto di proprietà sull’immobile. L’Asl ha riconosciuto la proprietà dell’immobile al Comune che si è però impegnato a versare all’azienda sanitaria la metà degli introiti. L’accordo si è concretizzato quando i due enti hanno deciso di ottenere anzichè un pagamento in contanti, 2 mila metri quadrati ciascuno di uffici ristrutturati. L’Ips ha effettuato un’indagine di mercato che ha evidenziato il forte interesse degli imprenditori. L’amministrazione ha quindi varato una complessa gara d’appalto a cui avevano aderito la Geo di Albenga, l’ati Unieco-Domoi-Demont, l’Impreuro di Bergamo, la Brioschi finanziaria e l’ati di Ferrero. La gara si è poi conclusa nell’aprile del 2005 con la vittoria di Dellepiane-Bagnasco ma con i gruppi Ferrero e Impreuro che avevano subito annunciato un ricorso Tar non essendo convinti del metodo di lavoro della commissione d’appalto del Comune. In particolare, i ricorrenti contestavano il progetto molto innovativo dell’architetto Bofill che ha previsto la sopraelevazione del San Paolo, un immobile che tutti credevano vincolato fino all’ultimo chiodo arrugginito. Dopo un anno di battaglia legale, l’accordo fra gli imprenditori, la rinuncia ai ricorsi e il via libera ai lavori. La destinazione d’uso prevede una galleria di negozi al piano terra, uffici pubblici e privati al primo e secondo piano, appartamenti al terzo e al nuovo quarto piano. |