TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

Idee di seconda mano.


Perchè a Savona si continua a parlare e ragionare per categorie anni '70: gli immigrati, i disabili, i giovani ecc.
Gli immigrati sono forse cittadini di serie B, da coinvolgere solamente per le elezioni comunali (e poi dimenticarsene subito dopo) o da "utilizzare" come robot da lavoro ?
Forse non conosciamo le reali esigenze degli immigrati ?
Quanti mediatori culturali sono presenti negli uffici del Comune di Savona, in Provincia, negli uffici pubblici, nella pubblica sicurezza ?
Gli spazi di culto per le religioni degli immigrati ci sono ? Sono accoglienti e raggiungibili ?
Gli spazi di aggregazione, di incontro, di doposcuola sono sufficienti?
E' necessario fare una consulta per dare una risposta a questi problemi ?
E' necessario candidare degli extracomunutari per soddisfare queste sacrosante esigenze ?
Oppure sono necessità condivise da tutti i cittadini savonesi...
Parliamo di disabilità?
Allora iniziamo prima di tutto a togliere le barriere architettoniche: andate a vedere l'accessibilità alla biblioteca civica a Monturbano, se funziona il sollevatore sul ponte blu al porto, quanti sono i bancomat accessibili, quanti sono gli scalini e i marciapiedi insormontabili ecc...
A Savona ci propinano sempre idee di seconda mano.
Un esempio:
l'informagiovani è organizzato come erano organizzati i primi informagiovani nati a Modena o Reggio Emilia 30 anni fa, nel mentre la rete internet lo ha sostituito in toto e per cercare le informazioni fresche e aggiornate sarebbe sufficiente trasformarlo in un internet point con un tutor virtuale che segnala i siti utili per:
ricerca di un lavoro,
come si fa un curriculum,
le opportunità di stage e corsi all'estero,
i corsi di lingua,
le vacanze a prezzi competitivi,
i concerti, i cinema, i teatri,
le ricerche on-line per esami universitari ecc.
Il servizio sarebbe utile e il rapporto costi-benefici sarebbe finalmente equilibrato.
Poi bisogna collegare il nuovo informagiovani alla biblioteca comunale aggiungendo quegli spazi di aggregazione per concerti, teatri, mostre che mancano a Savona e che i candidati promettono da anni.
L'idea che propongo è creare questo nuovo polo culturale e di informazione nel centralissimo e abbandonato palazzo S. Chiara (che pare riservato all'Autorità Portuale - ma di quanti uffici ha bisogno l'Autorità Portuale ?) collegandolo attraverso un immaginario "asse culturale" con l'ex ospedale S. Paolo sede delle future facoltà umanistiche di una Università di Savona sempre più in crescita.
Bisogna avere il coraggio delle scelte, trasformare quello che non funziona o chiuderlo, se necessario (ovviamente non mi riferisco alle sciagurate scelte speculative sul defunto teatro Astor, nelle cosiddette aree Bofill, il Crescent sulle aree storiche dell'ex Italsider, i rischi della trasformazione dell'ex S. Paolo in un ennesimo centro commerciale).
Mi piacerebbe che le promesse fatte di chiusura della discarica di Cima Montà fossero finalmente esaudite e soddisfatti così i bisogni dei cittadini che abitano in periferia, Savona non è solamente il centro storico e il porto antico che in questi anni hanno avuto l'esclusiva attenzione dei sindaci di centro-destra e di centro-sinistra.
Insomma invece di promettere e inventare risposte magari non condivise sarebbe meglio fare una analisi seria sui problemi reali, con strumenti nuovi e con l'aiuto di professionisti (università, centri studi internazionali, la Comunità Europea).
Basta con le idee di seconda mano, usciamo dai confini di Zinola e Valloria e cerchiamo soluzioni innovative altrove con l'aiuto di centri d'eccellenza in Europa, confrontiamoci con le altre città europee simili a noi per popolazione e realtà socio-industriale e copiamo le buone prassi già sperimentate, utilizziamo consulenti seri e certificati e non gli amici degli amici...
A questo deve servire l'Europa; certamente in una nuova organizzazione del comune a Savona bisogna investire nuove e competenti risorse umane per istituire un centro di studi e di ricerca organizzato e professionale, con metodologie e monitoraggio a stretto contatto con gli uffici della Commissione Europea a Bruxelles.


Davide Pesce  a sinistra per Savona