Roma. Ultime ore al cardiopalma per le liste elettorali.
Mentre nel centrosinistra si è praticamente chiusa la
partita con strascichi in Calabria e il Puglia, nella Cdl è
Forza Italia che sta decidendo in queste ora chi dovrà
sprofondare nel girone infernale degli esclusi.
I "signori delle liste" (Bondi, Cicchitto, Vito e Schifani)
si sono blindati nello studio di Silvio Berlusconi a palazzo
Grazioli e per tutta la giornata hanno lavorato di scure e
cesello.
A tarda sera, era come un campo di battaglia, con almeno 50
deputati e decine di senatori azzurri, che non hanno
speranza di tornare in Parlamento. Anche la Liguria è stata
a lungo "sezionata" alla presenza del ministro Claudio
Scajola. Alla fine di una giornata campale, il quadro era
quasi completo, anche se non si escludono colpi di scena
dell'ultima ora provocati da telefonate notturne e ultimi
tentativi di non restare a terra.
Biondi capolista. E allora: Forza Italia avrà come
capolista al Senato Alfredo Biondi, che si sposterà da
Montecitorio a palazzo Madama su richiesta di Berlusconi,
che vuole presidiare con i fedelissimi la Camera con la
maggioranza più precaria. Considerando che in Liguria Fi
conta di prendere due senatori, il secondo candidato ieri
sera era incerto, anche se in pole position c'è Sandro
Biasotti, ex presidente della Regione, sponsorizzato dalla
Dc di Gianfranco Rotondi.
Spunta Della Vedova. Ma a insidiare il secondo posto
di Biasotti ieri sera circolavano anche altri nomi, che si
sono inseriti nella partita ligure: quello dell'ex radicale,
Benedetto Della Vedova, e il deputato friulano, Ferruccio
Saro. La trattativa è andata avanti nella notte e ancora c'è
tempo per il classico braccio di ferro sul filo del rasoio.
Ma Biondi è sicuro. Così come è certo Scajola alla Camera,
secondo posto, dopo Berlusconi, capolista in tutte le
circoscrizioni.
A seguire Scajola, ci sono: Enrico Nan, Gabriele Boscetto,
che trasloca dal Senato, e Gabriella Mondello. Questo sarà
anche l'ordine degli eletti liguri a Montecitorio dato che
Fi prevede di prendere quattro deputati nel collegio e che
il premier naturalmente si farà da parte. Il piccolo
terremoto che c'è stato al Senato sospinge dunque Boscetto
alla Camera e Luigi Grillo fuori dalla Liguria.
Anche Grillo sarà candidato per la Camera ma quasi
certamente in Toscana dove Fi conta di portare casa una
discreta pattuglia di deputati anche in caso di sconfitta
per effetto della nuova legge elettorale. A tarda sera,
risultava escluso dalla testa di lista azzurra per
Montecitorio anche il sottosegretario Alberto Gagliardi. Ma
c'è ancora un margine per qualche ripensamento in extremis e
gli esclusi della prima ora faranno di tutto per non
sprofondare in fondo alla lista. Un'ipotesi in campo nel
vertice notturno, ad esempio, prevede la candidatura di
Biondi anche in Lombardia o in Toscana, il ritorno di
Boscetto al Senato come terzo di lista e Gagliardi che lo
sostituirebbe alla Camera. Questi ultimi due avrebbero così
la strada spianata verso il Parlamento, visto che Biondi, se
eletto in più collegi, opterebbe per un seggio conquistato
fuori Liguria.
I casi Lunardi e Formigoni. Fra gli esclusi di rango
si è ritrovato anche il ministro Pietro Lunardi e a rischio
pare sia anche il seggio dell'avvocato di Cogne, Carlo
Taormina. Fra i ministri, c'è Beppe Pisanu che si sposta al
Senato mentre Giulio Tremonti, che Berlusconi aveva pensato
di spostare al Senato, rimane alla Camera (testa di lista
dopo il premier) a presidiare il Triveneto: Friuli, Veneto e
Trentino. Ultimi fuochi anche per il caso Formigoni, che si
potrebbe chiudere in modo favorevole al governatore della
Lombardia: candidato per Fi come capolista al Senato,
Lombardia 3.
Berlusconi sembra disposto a cedere al pressing del
governatore, convinto che il suo nome porterà più voti al
partito. An è favorevole ma la Lega continua ad essere
ostile perché si dovrà tornare votare per la Regione: «I
lombardi non sono contenti», spiega Roberto Calderoli. Ma
soprattutto il Carroccio non è contento perché, senza il
traino di Formigoni, la Lombardia diventa una regione
traballante. A una sconfitta rischia di seguirne un'altra se
il 9 aprile l'Unione farà il pieno e nella Cdl si aprirà una
resa dei conti dagli esiti imprevedibili.
Esce di scena dopo 30 anni di attività parlamentare l'ex
ministro liberale Raffale Costa, che non spunta una nuova
candidatura in Forza Italia. Resterà a fare il prewisdente
della Provincia di Cuneo.
Pedrini passa con Di Pietro. Il senatore Egidio
Pedrini, intanto, sarà candidato per la Camera nella lista
di Italia dei Valori come numero due in Liguria dopo Antonio
Di Pietro. Pedrini era stato eletto nella scorsa legislatura
nelle liste dell'Ulivo, ed aveva poi fatto parte del gruppo
senatoriale delle autonomie promosso da Giulio Andreotti.
Sgarbi con Craxi. Vittorio Sgarbi non ha requie, e
alla fine, dopo un anno di tentennamenti, approda al
centrosinistra. Il critico d'arte sarà candidato alle
prossime politiche nelle liste dei Socialisti di Bobo Craxi
dopo aver rotto un accordo inizialmente stretto con l'Mpa di
Raffaele Lombardo.
Michele Lombardi
04/03/2006
LA
SQUADRA DELL'ULIVO Rivolta azzurra a Genova sui
candidati |
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GenovaVia via che la candidatura di
Sandro Biasotti in Forza Italia
diventava più certa, salivano i malumori
tra gli eletti azzurri nei vari enti e
tra gli stessi parlamentari. Non
perdonano all'ex presidente della
Regione le accuse rivolte al governo
Berlusconi il giorno dopo la sconfitta
alle Regionali dell'anno scorso. Contro
Biasotti si scatenano in molti, dai
parlamentari come Gabriele Boscetto ai
consiglieri regionali come Luigi
Morgillo e al commissario genovese
Roberto Cassinelli. Ieri si è persino
diffusa una voce subito smentita da
Biasotti: raccontava di una consegna a
domicilio firmata Biasotti di vasetti di
pesto e salamini di Sant'Olcese per
l'intero staff di Berlusconi.
Ds-Margherita. Intanto, Uniti
nell'Ulivo ha chiuso la sua lista per la
Liguria alla Camera: Fabio Mussi (Ds),
Ermete Realacci (Dl), Roberta Pinotti (Ds),
Italo Tanoni (Dl), Andrea Orlando (Ds),
Massimo Zunino (Ds), Romolo Benvenuto
(Dl), Aleandro Longhi (Ds), Lino
Miserotti (Pensionati), Mario Epifani
(Prodi).
04/03/2006
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