Non capisco come un Medico,  Presidente della Ns. Provincia Bertolotto, insisti per la costruzione di opere ad alto rischio per la Salute di noi abitanti della Valle Bormida.

DALLA VAL BORMIDA

Vedo con piacere che arriveranno, anche se ancora sulla carta, aiuti dal CIPE per la Val Bormida e spero diano certezze per i cassaintegrati, tutti;  impulso alla realizzazione di nuove opere compatibili con la salvaguardia dell'ambiente  e della Salute degli abitanti, per la crescita economica della Valle. Non sola-mente per proteggerci dal carbone, meglio se per creare nuovi posti di lavoro.

Non capisco però come un Medico,  Sig. Presidente della Ns. Provincia Bertolotto, insisti per la costruzione di opere ad alto rischio per la Salute di noi abitanti della Valle Bormida.

Abbiamo un' opportunità, anche per il porto, per diversificare il trasporto su gomma, altamente inquinate come le Centrali, ma non viene ricordata da nessuno:
la Savona - Maschio - Altare - San Giuseppe, questa ferrovia ha gia' tutte le strutture portanti, gallerie e ponti per la posa in opera del secondo binario, nessun attraversamento a livello, eppure non viene considerata come opera importante,
prediligendo una ineseguibile Carcare - Predosa, per i costi proibitivi e l'impatto ambientale che causerebbe la sua realizzazione, minando la Salute degli abitanti;
polveri sottili del trasporto su gomma in una realtà già altamente inquinata  dalle attività produttive, come emerge dal Piano di risanamento a tutela della qualità dell' aria approvato dalla Regione, che indica i Comuni di Altare, Carcare,
Cairo, come località che superano il limite medio annuale di alcune sostanze, non dovute forse al traffico su gomma o vogliamo aggiungere anche questo tipo di inquinamento?
E con il raddoppio della San Giuseppe - Ceva (opportuno cavalcavia a Cengio), un modo veloce e non inquinante, meno dispendioso di una nuova autostrada,  per raggiungere velocemente il Nord. Anche per gli studenti e i lavoratori.

Le istituzioni devono interpellare gli abitanti sul futuro della valle Bormida.
Le decisioni si devono prendere in accordo con tutta la popolazione. E' un loro dovere e un nostro diritto.
Riscrivere il contratto per Ferrania e che sia solo per Ferrania e a salvaguardia di chi ancora a Ferrania ci abita, ci vive, avendo investito i suoi risparmi nella casa di abitazione e non potendo più  trasferirsi altrove. coinvolgendo tutta la valle Bormida desideriamo solo fonti d'energia eolica e fotovoltaica o centrali per teleriscaldamento a biomasse dalla filiera del legno per il riscaldamento di interi comuni, scelte che solo può fare la comunità montana per non far depauperare i nostri boschi.
Ricordiamo che abitiamo in un territorio torrentizio -alluvionale e abbiamo già subito alluvioni.

Germano Giugurta

 

 

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