IL SECOLOXIX |
Silvano Godani, assessore alla Cultura del Comune di Savona,
nel tentativo si stemperare i toni della polemica che
contrappone l'Orchestra sinfonica di Savona all'Opera
Giocosa sembra aver fatto un altro passo falso. Dopo aver
annunciato (spinto dal resto della giunta) che la questione
dei rapporti tra le due istituzioni e la prossima stagione
lirica estiva sul Priamàr sarebbe stata riaffrontata
dall'inizio, l'altro giorno ha invece cambiato le carte in
tavola: «Per il 2006 andiamo avanti come previsto (cioè con
l'Orchestra di Sanremo, ndr) per il futuro si vedrà (ovvero
la patata bollente passa al suo successore, ndr)».
La cosa ha ovviamente irritato l'Orchestra di Savona. Spiega Claudio Gilio, presidente del complesso: «Le prese di posizione apparse in questi giorni sui media sommate a quelle ricevute e non pubblicate rappresentano a mio avviso un fatto storico per la cultura cittadina. Un'espressione democratica tanto allargata e spontanea, manifestata in tali numeri e qualità d'interventi, è destinata a modificare sostanzialmente e radicalmente la percezione della realtà culturale savonese. Nessun operatore dovrebbe più pensare di poter svolgere il proprio compito in un regime di "isolamento", badando esclusivamente o principalmente a obiettivi di respiro autoreferenziale. Non si potrà più pensare al "pubblico" come semplice moltiplicatore di incassi». Forte dell'indubbio consenso, Gilio conclude: «La città si è espressa, e lo ha fatto pesantemente. Sarebbe un formidabile errore condurre, correggere e strutturare progetti sulla base di trattative privatistiche». Un inatteso tentativo di mediazione potrebbe venire da Forza Italia che, in un comunicato, spiega: «Stupisce la mancanza di pianificazione del Comune che pensa di risolvere i problemi della cultura e in particolare dell'Opera Giocosa con decisioni tampone. Un amministratore comunale ha il dovere di sostenere le realtà locali». Di qui la richiesta di un incontro con l'Opera Giocosa. Ferdinando Molteni 28/01/2006 |