LETTERE  ALLA REDAZIONE
                                    

 

 

                  

 Incubo, utopia o futuribile?

A causa degli incubi da perdita dell'unico lavoro trovato a fatica, mi è baluginata un'idea forse degna di certe iniziative prese per abbellire la nostra città: scempio più scempio meno...quanti posti macchina si possono ricavare dal fossato tra le tanto martoriate mure del priamàr? e quanti mezzi a due ruote possono essere contenuti dal piazzale del maschio? si potrebbe così rilanciare la fruizione della costosa fortezza, che ci è costata onore e quattrini nel passare dei secoli e degli anni. naturalmente sarebbe necessario un simbolico pedaggio di un euro o comunque una cifra accattivante. sarebbe pure un modo per risvagliare nelle persone, specialmente quelle di passaggio, il piacere dell'antico e di usufruire di un paesaggio inatteso e straordinario. sono stati forse i magnifici seppur costosi fuochi artificiali, che spumeggiavano sopra la fortezza ( e a dire di un gruppo rappresentativo di persone di diverso credo politico sono stati di buon gusto e gradevoli nonchè stupendi) di capodanno a risvegliare nel mio subconscio un'idea così esplosiva e fuori dell'immaginario comune; è utopia il sogno-incubo nella mia insonnia o a qualche amministratore sono riuscita a mattere una pulce nell'orecchio? forse è meno incubo di chi si veda cancellare sempre più gli spazi per parcheggiare

     Luisagabry

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Il 25 gennaio a.c. si è costituita  in Celle Ligure (Sv) l’Associazione denominata cittadinanza attiva”solidarietà legalità diritti

Fondata dal “Gruppo cristiano di attenzione politica” e dal “Gruppo Diogene”, è formata da cittadini abitanti in Celle. 

I suoi obiettivi sono: il recupero della dignità della persona, dei suoi rapporti con il mondo e gli altri e la difesa degli ultimi.

Obiettivi che si intende perseguire attraverso l’azione politica intesa come servizio alla comunità locale e la sensibilizzazione della cittadinanza ai valori del bene comune. 

L’Associazione progredisce nel suo cammino attraverso auto-formazione, incontri esterni, azioni dirette ed è aperta a coloro che desiderano impegnarsi sui valori della tolleranza, giustizia, solidarietà, corresponsabilità. (Statuto art.1,2,3

La pagina attuale della nostra storia vede spesso prevalere il male, declinato nelle sue varie forme; il cittadino tende a rinchiudersi nell’indifferenza apatica.

L’Associazione nasce dalla convinzione che è possibile il cambiamento ed è altrettanto possibile attuare azioni e processi finalizzati a tradurre nell’organizzazione della società il riconoscimento della dignità di tutti. 

Non si schiera a favore di alcun partito politico, ma lavora con determinazione

affinché, qualunque sia il soggetto decisionale, si compiano scelte politico-sociali a favore della cittadinanza, in particolare quella più debole, nel rispetto della giustizia. 

Celle ligure,27 gennaio 2006 

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PANNELLA ORA ASSETATO ANCHE DI VOI

Cara amica, caro amico,

le stesse urgenze per le quali mentre vi scrivo sono al quarto giorno della iniziativa di dialogo nonviolento nei confronti dei Presidenti della Repubblica, del Consiglio, delle Camere, del Ministro degli Interni, degli editori e direttori dei quotidiani radiotelevisivi e stampati, queste stesse urgenze - dunque - mi hanno impedito e impediscono ancora di inviarvi le prime annunciate "due o tre e-mail, non brevi...".

Ma oggi tengo ad inviarvi il testo integrale di una mia lettera a Paolo Mieli, Direttore del Corriere della Sera, non pubblicata se non attraverso una sorta di "sintesi" del tutto falsificante o quanto meno assolutamente infelice.

Premetto solo una informazione, tale ma che comprendo possa suonare anche come una esortazione. Oggi, come tale, non ho tempo e modo di giustificarla; lo farò, per coloro cui fosse necessario e non solo utile nelle preannunciate e-mail. L'informazione è la seguente: puoi iscriverti al solo Partito Radicale transnazionale attraverso un versamento di 200 Euro con le modalità che al termine di questa e-mail ti fornisco. Ma c'è anche la possibilità di iscriversi a quasi tutti i vari "soggetti radicali" o a parte di essi, con un versamento annuale (eventualmente rateizzabile in tre parti) per la somma complessiva straordinaria di 590 Euro. Dirti che questo fa parte del "necessario" non è, credimi, stereotipo :-).

Ecco ora la lettera a Mieli, sulla quale ti sarò grato se vorrai farmi un cenno di risposta, di critica anche serrata, se possibile non di polemica inutile, per te e per me. Lettera censurata sul Corriere della Sera e che è pubblicata oggi sull' Agenzia online quotidiana Notizie Radicali. Ciao, grazie.

Marco Pannella
            Marco Pannella

Roma, 26 gennaio 2006

Signor Direttore,

gran parte di giornali, oggi, non il suo, afferma il falso. Il Governo Berlusconi ha infatti respinto al Senato e, in tempo di record, alla Camera, tutti gli emendamenti che la Rosa nel Pugno proponeva, limitandosi ad un atto dovuto per confermare quanto la fine della legislatura prevista per il 29 gennaio, già assicurava: il dimezzamento delle firme necessarie per la presentazione delle liste non gradite, e di quelle oggettivamente richiedenti una cautela in difesa della serietà del gioco democratico.

Nella mia lettera aperta a Berlusconi, pubblicata oggi da Il Foglio, d'altra parte, non ho affatto chiesto aiuto, ma gli ho offerto il mio, nella tradizione e nella letteralità della cultura nonviolenta. Ma è comprensibile, direi inevitabile, che l'episodio venisse iscritto dalla stampa come mendicità di un pavido e astuto sofferente. La semplice cronaca documenta invece che il Ministro Giovanardi aveva ufficialmente preannunciato l'"emendamento" da più di due giorni, e che subito la RnP aveva formalmente opposto il suo totale rifiuto.

La RnP mostra e dimostra, in questa occasione, di essere la sola forza politica che abbia e serva il "senso dello Stato" e non la "ragion di Stato" di partiti oligarchici ormai di paraStato.

La dottrina, in questo caso, è pressoché unanime: la discriminazione della Rosa nel Pugno è iniqua, viola principi fondamentali del diritto, e crea conseguenze assolutamente incostituzionali e antidemocratiche. Niente di nuovo: ho dovuto usare la nonviolenza e dar corpo alla sete di legalità per ottenere dal Parlamento e dalla Camera atti dovuti, se non altro per non aggravare l'esposizione della Repubblica a continue e sempre più gravi condanne da parte della giustizia comunitaria ed internazionale, ormai infamanti per quantità e qualità.

Per questo, per conquistare ora tempo per l’organizzarsi della resistenza liberale e costituzionale atta almeno alla correzione di questo grave "errore", il mio sciopero della sete non può non continuare, è onestamente necessario. Bisogna pure, per dirla con Benedetto Croce, che nella vita di una nazione vi sia pur qualcuno per cui Parigi NON valga una messa. "Messa" elettorale, antidemocratica, civilmente subalterna, cieca, "realista".

Per il resto mi consenta un piccolo spazio per un dibattito che meriterebbe di divampare, e che invece stenta a esser permesso.

Nel patto costitutivo della Rosa nel Pugno viene indicato un trinomio di riferimento: Fortuna, Blair, Zapatero, laici socialisti liberali radicali. Il new-deal roosveltiano della seconda rivoluzione americana; il welfare concepito dal leader liberale Beveridge, e attuato dal laburista Attlee, corretto dalla Thatcher e rilanciato da Blair, sono grandi punti di riferimento della Rosa nel Pugno, del suo, del nostro socialismo. Così come i fratelli Rosselli, Salvemini, Gobetti, Ernesto Rossi, Spinelli, Colorni, Guido Calogero e Aldo Capitini, Ignazio Silone, il suo socialismo cristiano, il socialismo fabiano, il socialismo liberale, il socialismo libertario, il socialismo democratico di Saragat e di tanta parte del Partito d'Azione, dei Democratici del lavoro Nittiani.

Ma concludo: Loris Fortuna, il grande leader del socialismo vincente, social-liberale, marginalizzato in quanto tale dall'apparato del Partito, e oggi nella sua memoria e nel suo valore, nella sua opera legislativa tuttora, dopo un quarto di secolo, incompiuta. Certo "laicista e anticlericale" e non "laico" come altri; nessuno è perfetto!

Zapatero, Blair, Fortuna: proprio nulla da vedere con i 5 anni di Presidente del Consiglio (non con il socialista) Bettino Craxi. Che cerca di combattere con le loro armi (e politicamente ne muore, ne viene assassinato) PCI e DC postdegasperiana, partitocratrici; che stipula un Concordato del quale oggi il neotemporalismo e il neo clericalismo imperanti sono filiazione diretta; Craxi proibizionista neofita e eccessivo, con eredi oggi Bossi, Fini e mezzo regime che nel suo realismo liquida il referendum Tortora con la legge Vassalli...

Farò io, quando il dibattito si aprirà, l'elogio del pur grande socialista Craxi. Ma non ora, di certo. O Craxi o Fortuna Blair Zapatero. Ed è irrilevante che quella politica di Governo, di quel quinquennio abbia consentito ai nemici, che tali e non avversari erano, di distruggere il PSI? Quella politica non ha prodotto anch'essa quel disastro? Fortuna, Blair, Zapatero e Rosa nel Pugno!

Marco Pannella            Marco Pannella

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APPELLO

Cari amici,

da una mail, vi 'rimbalzo' questo appello...Appello per la legge sui beni confiscati alle mafie

http://www.libera.it/index.asp?idpagine=544

SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!

La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent'anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle forze dell'ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell'iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera "m" dell'art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante "Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali", tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E' per queste ragioni che l'associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole,cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell'illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.

Per aderire all'appello:

email: libera@libera.it

Tel. 06/69770301

Fax 06/6783559

Hanno gia' aderito:Luigi Ciotti, Giuseppina La Torre, Rita Borsellino, Giovanni Impastato, Claudia Loi,

Edna Cosina, Daniela Marcone, Viviana Matrangola, Debora Cartisano, Margherita Asta,

Maddalena Rostagno, Monica Rostagno, Elisabetta Roveri, Dario Montana, Paolo Siani, Stefania Grasso, Angela Grasso, Rosalba Beneventano

Le coperative e le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia:

Associazione Casa dei Giovani, Coop. Lavoro e Non Solo, Coop. NoE, Coop. Placido Rizzotto

Coop. Valle del Marro, I dipendenti della Calcestruzzi Ericina (azienda confiscata alla mafia nella provincia di Trapani)

All'appello hanno inoltre aderito molte associazioni nazionali: Arci, Associazione italiana per l'agricoltura biologica, Avviso Pubblico. Regioni e enti locali per la formazione civile contro le mafie, Antigone, Associazione Beati costruttori di pace, Associazione Rete Fattorie sociali, Auser, Centro turistico giovanile, CGIL, Cipax, CISL, Conapi, Consorzio italiano di solidarietà, Conferenza nazionale volontariato e Giustizia, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federazione nazionale Giovani Comunisti, Federazione antiracket e antiusura italiana, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione universitaria cattolica italiana, Gruppo Alce Nero Mielizia, Gruppo Abele, Legambiente, Magistratura democratica, Mutua Studentesca, Psichiatria democratica, Pax Christi Italia, Peace Games, Sinistra Giovanile, Silp Cgil, Tavola della Pace, UIL, Unione italiana sport per tutti, Unione nazionale salute mentale, Unione sportiva Acli.

Hanno fatto sentire il loro sostegno anche gli enti locali impegnati nella gestione di beni

confiscati: il Consorzio Sviluppo e Legalità della provincia di Palermo, che raccoglie i comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena, San Cipirello, Altofonte, il Consorzio Sole - Cammini di legalità della Provincia di Napoli, che raccoglie i Comuni di Marano, Pomigliano d'Arco, Giugliano in Campania, Casalnuovo, Portici, Pollena Trocchia, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Afragola, il presidente della Regione Puglia, i sindaci di Alcamo, Colle Val d'Elsa, Bologna, Ottaviano, Favara, Palma di Montechiaro, Pianoro, Mesagne, Martignano, Siculiana, Capraia e Limite, Partinico.

E ancora scuole, circoli didattici, singoli insegnanti, magistrati, tantissimi cittadini e cittadine che hanno voluto sostenere le proposte di Libera

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salviamo la costituzione
Sul sito http://www.salviamolacostituzione.it/articolo.asp?articolo=119   è pubblicato l'elenco dei tavoli per la raccolta firme a favore del referendum contro il progetto di riforma della II parte della Costituzione. 
PS per firmare occorre essere muniti di un documento d'identità 
Giuliano 
PS: e in provincia che si fa?

Savona, 14 Dicembre 2005

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COMITATO AMICI DELLA VAL NEVA

CONTRO L'AUTOSTRADA ALBENGA-GARESSIO-CEVA

comitatovalneva@libero.it

Il giorno 19/08/2005 si è costituito in Castelvecchio di Rocca Barbena il "Comitato Amici della Val Neva". Ne fanno parte associazioni culturali, economiche, di categoria e del territorio, associazioni ambientaliste, forze politiche e singoli cittadini. Scopo del Comitato è quello di contrastare la costruzione della bretella autostradale Albenga-Garessio-Ceva, la quale, se realizzata, arrecherebbe a questa valle un danno ambientale e paesaggistico irreversibile. Verrebbe altresì compromesso l'equilibrio del sistema ambientale protetto del "Poggio Grande" e delle valli limitrofe (Pennavaire, Pollupice ed Arroscia) e, sull'altro versante, della Val Tanaro.

Ci auguriamo che siano evidenti a tutti i gravi problemi, a fronte di pochissimi vantaggi, che si creerebbero in un potenziamento viario scriteriato e che le nostre preoccupazioni diventino patrimonio di opposizione e di proposizione comuni in tutti i livelli istituzionali: partiti, associazioni ambientaliste, abitanti residenti, agricoltori, allevatori, albergatori, ristoratori, piccoli commercianti, proprietari non residenti, turisti, artisti, ambientalisti di queste valli - Neva, Pollupice, valli Arroscia, Pennavaira, Bormida e val Tanaro.

Chi intende aderire al Comitato può compilare la scheda di adesione. Scaricala QUI ed inviala all'indirizzo di posta elettronica: comitatovalneva@libero.it
Per il Comitato  Roberto Albertini
Marco Piombo

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