ECONOMIA LA PORT AUTHORITY INOLTRE DARA’ VITA A UNA SOCIETA’ MISTA CON I DUE IMPRENDITORI PER L’UTILIZZO DEL CAVO DELLE FUNIVIE E DEI PARCHI DELLA VALBORMIDA   LA STAMPA
LUNARDI SCRIVE A BERTOLOTTO 
Raggiunta una storica intesa sul carbone
Garanzie del ministro sui finanziamenti al porto di Savona
Campostano e Barone gestiranno insieme il terminal rinfuse degli Alti Fondali
 
Il terminal funiviario di Miramare sarà smantellato entro pochi anni
Ermanno Branca
SAVONA
Raggiunto l’accordo per lo sbarco del carbone negli Alti Fondali. Gli imprenditori Campostano e Barone hanno siglato una storica intesa che prevede l’utilizzo comune del terminal carbonifero in cui verrà movimentato quasi un milione e mezzo di tonnellate di rinfuse solide. I due terminalisti insieme alla Port Authority daranno inoltre vita ad una società che si occuperà anche della gestione del cavo e dei parchi carboniferi della Valbormida. Sono stati proprio i due imprenditori a dare l’annuncio nel corso del Comitato portuale in cui il presidente Canavese ha chiesto anche il via libera alla costituzione della nuova società. Si tratta di un accordo fondamentale per la razionalizzazione degli sbarchi delle rinfuse ma anche per concretizzare il Piano regolatore. Solo con il trasferimento del carbone a Savona, infatti, sarà possibile avviare la costruzione della piattaforma contenitori a Vado Ligure.
«Gli imprenditori Campostano e Barone hanno annunciato l’accordo che rappresenta un fatto di grande importanza per l’economia savonese ma che di per se avrebbe rilevanza solo fra i privati - ha detto il presidente del Porto Rino Canavese -. L’accordo riguarda la gestione del terminal degli Alti Fondali, ma fa parte di un’intesa più ampia che prevede anche il coivolgimento della Port Authority. Infatti ho chiesto al Comitato portuale il mandato per dar vita a una società mista insieme ai due imprenditori che consenta di ottenere la gestione del cavo delle Funivie e dei parchi carboniferi. Dal 20 dicembre infatti le Funivie sono state commissariate dal governo perchè è scaduta la concessione ventennale. La nuova società che intendiamo creare si candiderà per ottenere l’affidamento in gestione del cavo e dei parchi oppure parteciperà alla gara che verrà bandita dal ministero. Credo che lo sforzo effettuato dai due imprenditori per arrivare all’intesa rappresenti un grande contributo per lo sviluppo del porto. Per questo insieme al Comitato portuale ho avuto modo di ringraziare gli imprenditori nel corso della riunione».
Con questo accordo, fra l’altro, vengono meno anche le obiezioni sollevate dall’Unione europea sulla normativa antitrust. Infatti il terminal carbonifero degli Alti Fondali è in gestione alle Funivie, mentre il cavo e i parchi saranno gestiti dalla nuova società. Il Terminal rinfuse Vado a questo punto differenzierà la propria attività fra gli sbarchi di carbone destinati ad alimentare la centrale termoelettrica che resteranno ovviamente a Vado e il resto delle rinfuse che invece verranno deviate su Savona consentendo la razionalizzazione del sistema di sbarchi. La trattativa fra Barone e Campostano procedeva da anni fra alti e bassi legati anche alle vicende di mercato ma alla fine i due importanti terminalisti hanno trovato l’intesa.
E’ questo il primo tassello che consentirà di dare attuazione alle previsioni del Piano regolatore portuale che avrà nella piattaforma contenitori di Vado il principale elemento di crescita. Ovviamente il terminal contenitori non avrebbe potuto essere realizzato se la comunità vadese avesse dovuto farsi carico anche del carbone. Ora invece ci sarà una ripartizione di oneri fra Savona e Vado. Per la piattaforma la Port Authority ha già avviato una gara d’appalto che prevede la formula del project financing, con i colossi mondiali del settore che saranno chiamati a cofinanziare la costruzione del terminal. La realizzazione della nuova piattaforma potrebbe anche essere l’occasione ideale per razionalizzare gli sbarchi petroliferi. Marco Bertolotto, presidente della Provincia, aveva battuto i pugni sul tavolo di fronte al provvedimento del Consiglio dei ministri sul nuovo metodo di individuazione dei presidenti di 12 Autorità portuali. Ieri il ministro Lunardi ha scritto a Bertolotto per alcune spiegazioni, precisando innanzi tutto che non si tratta «di una scelta di porti importanti rispetto a porti meno importanti, ma solo, di una diversa identificazione dei presidenti di 12 Autorità portuali su 25». E comunque l’identificazione del presidente da parte del ministro avviene «sentite» le amministrazioni regionali competenti. «In nessun modo, quindi - scrive Lunardi - il porto di Savona e gli altri non inclusi in quelli in cui cambia la modalità di designazione del presidente, subiranno penalizzazioni sia nella destinazione delle risorse previste in campo nazionale sia da provvedimenti comunitari. Nè, per nessun motivo, verranno meno quelle iniziative infrastreutturali, stradali, ferroviarie, previste dalla Legge Obiettivo, che daranno al sistema portuale italiano, di cui Savona costituisce un nodo chiave, un ruolo sempre più competitivo».\.