La rivolta degli automobilisti Torretta, primo giorno nel caos dopo lo spostamento del cantiere del viadotto, che rimarrà sino a fine aprile IL SECOLOXIX
Segnaletica e divieti ignorati, inversioni a rischio. I vigili: è un esperimento
 
La rivolta dell'automobilista contro i divieti. Tra obblighi non rispettati, incanalamenti e segnaletica ignorati, e gravi rischi di incidenti. E' quella che si è scatenata ieri nel caos della Torretta a causa del trasferimento del cantiere sulla corsia a monte dell'Aurelia, ultima e sofferta fase per finire i lavori al viadotto. Il traffico della mattinata, ossia il più intenso in assoluto, ha largamente dimostrato tutti i limiti delle modifiche imposte. Lunghe code si sono formate in arrivo da Albissola da dove, nei momenti peggiori ci sono voluti 45 minuti per percorrere poco più di due chilometri verso Savona.
Una "rivolta", quella dell'automobilista, che probabilmente costringerà la polizia municipale a modificare le indicazioni e la segnaletica per transitare sotto la Torretta. Ecco le maggiori difficoltà riscontrate. I conducenti dei veicoli provenienti da Albissola hanno trovato difficoltà a districarsi nel "nodo" di piazza Leon Pancaldo, soprattutto chi doveva proseguire verso via Gramsci. Con il risultato che via Paleocapa è risultata intasata di veicoli fino a oltre mezzogiorno come non accadeva da anni. «E' necessario che chi è diretto in centro città - è l'invito ufficiale dei vigili - prosegua verso via Giuria e via Niella per non bloccare l'asse di via Paleocapa». Ma evidentemente la segnaletica non era molto chiara.
Il secondo punto critico rilevato ieri è rappresentato dallo "svincolo" di via Berlingieri, ora diventato un autentico rompicapo per chi è abituato a servirsene per girare attorno alla rotatoria e dirigersi verso Albissola. A causa dello spostamento del cantiere, da ieri i veicoli in arrivo dal centro su via Berlingieri, non possono più svoltare verso levante ma soltanto rientrare in via Paleocapa. Sono stati in molti, il primo giorno, a dimenticarsene. Ma in molti sono stati anche coloro che hanno forzato il blocco ignorando il divieto, compiendo una pericolosa inversione come se nulla fosse cambiato, rischiando paurosi scontri frontali sia con i veicoli in arrivo da Albissola nascosti da una staccionata, sia con quelli da via Gramsci impegnati a svoltare verso il centro. Ed è stato pure ignorato il divieto di proseguire verso via Gramsci. Insomma: il caos è stato l'unico comune denominatore della giornata.
In serata, la polizia municipale ha dovuto gettare la spugna: «La segnaletica posta il primo giorno - ha detto Domenico Danello, ufficiale al traffico - è stata posta a carattere indicativo e sperimentale. Quindi è suscettibile di modifiche che faremo via via. Assolutamente necessario, tuttavia, è che gli automobilisti non vadano ad intasare via Paleocapa».
Angelo Verrando
19/01/2006
NELL'INGORGO «Questa nuova viabilitàè un'autentica indecenza»    

Furibondi per l'ingorgo, per la segnaletica, per il caos. Gli automobilisti intrappolati nel traffico hanno bocciato senza appello il "nodo" della Torretta. Davide Michelotto al volante della sua auto afferma: «Arrivo da Albissola. Ho impiegato venti minuti per fare due chilometri. E mi ritengo pure fortunato». Domenico Minuto, appena dietro, aggiunge: «C'è un traffico assurdo. Non è possibile piombare in una situazione come questa. Che qualcuno faccia qualcosa e subito». Paolo Sugherini, poco dopo: «Non si può modificare così la circolazione da un giorno all'altro. Ormai qui è tutto un ingorgo». Andrea Simunno racconta la sua mattinata: «Arrivo da Ceriale. Ho impiegato quasi più tempo a superare questo maxi ingorgo, che non a percorrere tutto il tragitto in autostrada. E' semplicemente pazzesco». «Fanno schifo, arriverò in ritardo a lavorare! Questi lavori si fanno di notte. Non si può bloccare il traffico in questa maniera nel centro città», è l'opinione di Valentina Della Peruta appena arrivata da Albissola. E Roberta Sancio su un'auto appena dietro: «Arrivo da Albissola e sono da 45 minuti al volante. E' un autentico scandalo». Protesta pure Valentina Biondi che proviene dal centro: «E' un'autentica indecenza questa novità. E' veramente assurda. Dieci minuti per spostarmi dal Chiabrera a Via Paleocapa». Polemico anche Ivo Saccato: «Lavoro nella zona del Priamàr e per arrivarci devo attraversare tutta la città. Perchè questi geni hanno chiuso la via più breve per le auto?».
Denise Bonasera
19/01/2006