IL SECOLOXIX
Federico Berruti, dopo l'incontro che, ad inizio settimana,
lo ha "incoronato" ufficialmente di fronte al
centrosinistra, inizia la sua battaglia da candidato
sindaco. Il conflitto d'interessi? «In un paio di settimane
sarà tutto risolto». L'attività professionale? «Non sono il
commercialista di Orsero». Rifondazione? «Non vedo
atteggiamenti ideologici, ma costruttivi. Sono fiducioso
nell'accordo». La discontinuità con l'era Ruggeri? «È
nell'evoluzione dei fatti: per il futuro occorre un
riequilibrio tra interesse privato e ricaduta pubblica, a
favore della ricaduta pubblica». La squadra? Eventualmente
dopo la vittoria, e non ci sarà neppure un ticket candidato
sindaco-vicesindaco. La mobilità? «Un grande city park
intermodale, interrato, nell'area di piazza del Popolo. E
parcheggi di quartiere per i residenti». Il dettaglio.
Il programma. «Per ora ho presentato un documento che
è solo di indirizzi. Ho chiesto ai partiti i loro
contributi, arriveranno entro 15 giorni. A quel punto
vareremo un programma più dettagliato. E ci saranno dieci
punti essenziali, in pillole, da presentare agli elettori».
Rifondazione. «Arriva dall'opposizione dura, a tutti
va riconosciuto il diritto alla coerenza. Ma ho speranze che
ci accorderemo, guardando al futuro e non al passato». E
ancora: «Le loro posizioni di merito aiutano sempre a
riflettere, non sono ideologiche anche quando non sono
condivise».
Conflitto d'interessi. «Dal punto di vista reale non
è mai esistito. Ma è importante anche quello che appare e
voglio rispettare tutte le sensibilità: nelle prossime
settimane risolveremo entrambe le situazioni, in Provincia e
come revisore del Comune». Orsero? «Non sono il suo
commercialista».
Professione e Comune. «Se sarò eletto a rimetterci
sara solo il mio reddito: non verrà sacrificato l'impegno in
Comune e nemmeno i clienti del mio studio, dove ci sarà chi
farà quello che io non posso fare. La mia dedizione al
Comune sarà assoluta se gli elettori lo vorranno».
Discontinuità. «Nel 1998, all'inizio dell'era
Ruggeri, la città era in un declino che sembrava
inevitabile, incapace di attirare investimenti pubblici e
privati. Oggi è una città in trasformazione. Questo non è un
caso, ma merito delle istituzioni, Comune in primis. Detto
questo, è proprio la situazione diversa ad imporre
discontinuità: c'è stata attenzione al centro fisico e di
potere della città, io voglio caratterizzarmi per attenzioni
diffuse a tutta la città».
Squadra. Berruti vuole «equilibrio tra rappresentanza
dei partiti e società civile, peso del risultato elettorale,
autonomia del sindaco. Sarò anche il garante delle pari
opportunità di tutti i componenti la coalizione».
Aurelia bis. «C'è un problema politico con
Rifondazione, ma credo sia un'infrastruttura strategica. Si
può fare con il project financing misto pubblico-privato.
Intanto dovremmo lavorare perché l'autostrada diventi una
sorta di tangenziale, gratis o a prezzi convenzionati per i
residenti».
Mobilità. Oltre ai parcheggi, «allargamento,
condiviso con tutti, della pedonalizzazione sulle assi di
via Gramsci e via Paleocapa».
Rifiuti. «Cima Montà deve essere chiusa. Punteremo
sulla raccolta differenziata spinta porta a porta, con un
sistema di impianti di smaltimento che potrebbe basarsi su
Vado e un altro nel Ponente». L'inceneritore unico a Genova?
«Per noi è escluso».
Antonella Granero
21/01/2006
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