CENTROSINISTRA Berruti, investitura con l'incognita di Rifondazione  
IL SECOLOXIX

Presentazione ufficiale del candidato sindaco per il centrosinistra, Federico Berruti, oggi di fronte ai vertici della coalizione. Una sorta di "investitura" definitiva dopo il lungo e sofferto braccio di ferro nell'Unione savonese. Con qualche strascico che ancora oggi non rende del tutto tranquille le segreterie politiche. Uno è rappresentato dallo scoglio di Rifondazione comunista che non si è allineata, l'altro è costituito dal cumulo di cariche in mano a Berruti risollevato dal centrodestra, e l'ultimo - anch'esso non trascurabile - è riferito ai nuovi assetti alla Provincia nel dopo-Berruti, sul quale punta il dito particolarmente la Margherita.
L'incontro è fissato per le ore 18 alla sede dei Ds in piazza Sisto. Si preannuncia folta la delegazione Rc, con l'assessore regionale Franco Zunino, diversi membri della segreteria e della direzione del partito. Ossia la "delegazione trattante" che deve affrontare il nodo del programma per la città, alla quale si è rifiutata di far parte la consigliera comunale Patrizia Turchi in aperto dissenso con il centrosinistra. «Non abbiamo ancora deciso cosa fare - ha annunciato Franco Zunino -. Se aderire o no alla coalizione, per noi deve pronunciarsi il comitato politico federale al quale illustreremo ciò che sarà detto all'incontro. Ma chi si aspetta che chiuderemo il discorso al momento della presentazione del candidato, si sbaglia».
Il dopo-Berruti a Palazzo Nervi, nel caso diventasse sindaco, fonisce l'assist al centrodestra della Provincia. «Chi si ricorda che il presidente Bertolotto dichiarò pià volte di voler sciogliere in consiglio qualora il vice presidente Berruti avesse accettato la candidatura a sindaco?», si chiedono polemicamente Livio Bracco e Rosavio Bellasio. Al centro della polemica, il cumulo di cariche in mano a Berruti, i giochi e le alchimie degli avversari.

A. V.
17/01/2006