SINDACATO NELLA RELAZIONE
ANCHE IL TEMA DELLA VIABILITA’ PORTUALE E DELLE NUOVE CENTRALI
ELETTRICHE
LA STAMPA «C’è intesa sul carbone tra Barone e Campostano» L’annuncio al congresso della Cgil del segretario Di Tullio |
SAVONA «Campostano e Barone hanno trovato l’accordo per spostare il traffico del carbone a Savona». Di fronte alla grande platea istituzionale che ha assistito al congresso provinciale della Cgil, il segretario uscente della Camera del lavoro Livio Di Tullio. Ai lavori congressuali che si sono aperti ieri pomeriggio all’Ente scuola edile di Legino e proseguiranno oggi per l’intera giornata, hanno preso parte i rappresentanti degli altri sindacati, l’assessore regionle Guccinelli, il presidente del Porto Canavese, il sindaco di Vado Giacobbe, il vicepresidente della Provincia Berruti, Accinelli per la Camera di commercio, il presidente degli Industriali Macciò e il presidente delle coop Granero. Molto tecnica e diretta la relazione del segretario Di Tullio che per fortuna non conosce il «politichese»: «Stando ai si dice di questi giorni pare sia stato raggiunto finalmente un accordo fra Funivie e Trv e noi ne siamo lieti. Da liberisti, che non siamo e non vogliamo essere, ma che corriamo il rischio di diventare di fronte a certi spettacoli, ci auguriamo che presto il nostro Porto possa contare anche su nuovi operatori, più grandi saranno meglio sarà». Campostano e Barone pare stiano perfezionando l’accordo per l’unificazione degli sbarchi del carbone al terminal realizzato dal Porto agli Alti Fondali. Di Tullio è intervenuto con decisione anche sul tema del traffico portuale. «E’ urgente individuare un collegamento dedicato al porto di Savona che eviti o diminuisca l'interferenza con il traffico urbano savonese. Il porto con il completamento della darsena Alti Fondali e la realizzazione della piattaforma contenitori di Vado rappresenta la più concreta opportunità di crescita per Savona e per la Valbormida». Di Tullio è tornato anche sul tema delle centrali, sostenendo la necessità di una scelta coraggiosa che consenta di insediare anche nuove realtà industriali. Immancabile l’accenno al caso Unipol: «Non pensavamo che la scalata dell’Unipol alla Bnl fosse un’iniziativa saggia ma è altrettanto sbagliato criminalizzare il movimento cooperativo». \ |