TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

 

FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

 

CAPODANNO

Quale anno finisce? Quale comincia?

Cosa si conclude e cosa si avvia?

Quale epilogo e quale prologo stanno per essere scritti?

E dove?

In realtà si tratta di una convenzione come tante, un giorno qualunque caricato di simboli.

Come le ore.

Come il planisfero.

La verità è che siamo argonauti fluttuanti dello spazio-tempo, pronti a infilzare bandierine, a nominare cose, a escogitare unità di misura, a truccare, dopo averla inventata, la rosa dei venti dell’incerto.

Ma chi ha mai detto che il Cosmo non sia Kaos?

Da millenni ci sforziamo di comporre in una narrazione che abbia un senso avvenimenti che forse si succedono a caso.

Da sempre ci arrabattiamo coi tarocchi, non solo quelli delle cartomanti ma soprattutto quelli, che non sanno di esserlo, dei più paludati e tecnologici domatori della probabilità.

Eppure troppe apostasie del disincanto ci hanno terremotato nel tempo le certezze, i punti fermi narrativi e rivelato che forse l’universo non è stato progettato per noi. 

Che forse siamo un fiore del nulla tronfio di supponenza.

Un fiore del nulla che si finge sacro, a immagine e somiglianza di un Dio che, guarda caso, ci assomiglia.

Se devo formulare un augurio, perché per quanto faccia la disfattista e tenti di intellettualizzare, sono anch’io affezionata ai riti comuni e anch’io oggi invierò SMS di auguri e brinderò coi baci e lo champagne, o lo spumante più politically correct.

Se devo formulare un augurio, dicevo, è quello di abbassare il livello, di smettere di ritenere noi stessi e le nostre finzioni la chiave di volta dell’universo, di smettere di ritenere SACRO tutto ciò che ci appartiene, di deporre le armi ambigue e spesso crudeli della dignità e limitarci al soffrire, a prendere in carico il soffrire, e naturalmente al godere che ad esso si collega in maniera polare. 

Ben poche cose valgono la sofferenza.

Nessuna la felicità.

Rinunciamo alle alchimie massimaliste che vedono in tutto ciò che è umano (troppo umano) un assoluto e facciamo sempre prevalere sulle ragioni di chi è sacro le ragioni di chi non deve soffrire più.

Auguro a tutti di essere baciati da piacere, desiderio, benessere,  immaginazione, bellezza.

Bellezza soprattutto. Come visione d’insieme.

Auguro a tutti di essere benevolmente, umanamente e molto umilmente epicurei.

 Gloria Bardi

   www.gloriabardi.blogspot.com