Auguri rispettosi e laici di Natale a… di Sergio Giuliani |
...chi non si sente e non vuol essere “furbetto”, ma crede, bontà sua, nella pulizia morale, nel buon gusto, nella dignità e nel rispetto di se stessi,
...chi non crede nella scuola – pialla – notte – in – cui – tutti - i- gatti – sono - bigi della Moratti, ma opera per non far smobilitare la cultura, che è ormai il solo cercamine che consente di non saltar per aria e farsi portar via dai venti della chiacchera mediatica,
...chi non tiene la luce accesa anche di notte a Palazzo
Grazioli per far vedere agli italiani che “lavora” di continuo per
il loro (non certo il suo) bene.
Gli italiani hanno già pagato,
eccome, le bollette della luce a palazzo Venezia in un certo
ventennio: anche allora, sempre acceso!
...Chi non crede ad una nuova crociata contro i Turchi, come vogliono certi manifesti apparsi a Savona. Non è tempo di battaglie navali a Lepanto: chi teme la concorrenza, spesso, è pigro nel suo mestiere di imprenditore e vuole redditi senza scomporsi a rischi e a migliorie. L’economia è di chi azzarda, recita il miglior capitalismo!
...Chi capisce ancora la differenza tra un “ciaraffo” di plastica infiocchettato a Natale e generi di prima necessità per tutti i gesubambini neri o altro che nascono ,soffrono là dove tv e giornalisti non arrivano,
...chi si scandalizza (vorrei dire s’inc…, ma non è parola natalizia) per la meschina piccolezza di uomini-banche che dovrebbero avere, oltre che competenza, una dirittura morale che desse loro almeno, se non onestà specchiata (articolo, ormai, da saldi!) un certo stile nel parlare e nello spendere denaro che, prima di essere il loro, veniva dalle fondamenta di una “Repubblica fondata sul lavoro”,
...chi,la sera di San Silvestro, ci raggiungerà con l’ultimo messaggio, che seguiremo con affettuoso consenso e con una certa inquietudine, da un Quirinale che ci parrà svuotarsi,
...chi crede ancora che a nessun potente della terra sia lecito accantonare le leggi del rispetto dei diritti della persona e del cittadino per salvaguardare un preteso interesse collettivo. Dio non lo benedica, perché, sotto ogni latitudine, fa retorica che è sempre pericolosa e, a breve, guerrafondaia,
...chi occupa posizioni a rischio, sia elettive sia giuridiche sia di carriera militare e si comporta secondo dovere, a chi, in una parola è un “servo dello Stato”.
A costoro vada il nostro miglior augurio e anche la nostra solidale ammirazione,
e infine a chi legge e a chi scrive su questo sito!
Sergio Giuliani