Imprenditori cattolici per il "Bic" L'Ucid propone un incubatore di imprese dedicato alla nautica e al diporto. Il "Liceo del Mare" nell'ex caserma Carmana
Presentato un progetto per il rilancio della città: «Il mare è la nostra risorsa principale»
IL SECOLOXIX
Coordinare le risorse per evitare di disperdere le potenzialità che Savona offre ed evitare quindi un ulteriore declino della città. È l'intendimento di fondo espresso ieri dall'Ucid - l'Unione degli imprenditori cattolici, nelle persone del presidente provinciale Cesare Donini, il segretario Arturo Vasè e il consigliere Roberto Vasè - alla presenza del vescovo Domenico Calcagno. E, nel palazzo della Curia, l'Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti ha dimostrato di avere le idee ben chiare in tal senso. Condivise dallo stesso monsignore. Lanciando il progetto per un "Bic", un incubatore di imprese, tutto dedicato alla nautica e al diporto, nelle aree dell'ex cantiere Solimano e vede nell'ex caserma Carmana la sede ideale per il Liceo del Mare.
«Occorre dare alla città, attraverso sinergie nuove, una nuova possibilità di sviluppo - conferma il presule - Savona ha ricchezze e potenzialità che non sfrutta appieno. Non possiamo permetterci di perdere altri giovani e opportunità di crescita».
«Si vuole cercare una strada diversa - supporta il discorso Donini - Popolazione, istituzioni e singoli operatori vanno raccordati. Ci proporremo di interpellarli per presentare loro progetti e iniziative. Solo così pensiamo di dare un servizio importante alla città».
Il primo progetto messo sul tappeto dall'Ucid riguarda per l'appunto il Bic nautico. Partendo dalla convinzione che Savona sfrutti in minima parte la risorsa mare e che la nautica possa rappresentare la carta vincente per risollevare un'economia in declino come quella del nostro capoluogo, l'Unione propone la sua ricetta di sviluppo.
«Sulla scorta del convegno che avevamo promosso e realizzato ad aprile, abbiamo raccolto dati importanti per tentare di risolvere la crisi "esistenziale" che sta attraversando Savona - spiega Roberto Vasè - Il risultato è il Bic (Business Innovation Center). Una proposta di sviluppo che mira a raccordare le imprese, le facoltà di Architettura e di Ingegneria di Genova oltre che le istituzioni. L'area e le eventuali risorse ci sono già. I cantieri Solimano, la ex caserma Carmana (che diventerebbe la sede ideale del Liceo del Mare) nonché l'appoggio delle aree industriali dismesse dell'entroterra potrebbero far decollare Savona. Ricerca, progettazione e realizzazione sarebbero infatti vicine e camminerebbero di pari passo».
L'Ucid ha le idee chiare pure riguardo all'esempio da seguire. Ancona-Pesaro-Fano è l'area che - partita dalle stesse difficoltà savonesi - in pochi anni si è trasformata in un polo della nautica unico per numeri e in continua ascesa.
«Si potrebbero ricreare una situazione analoga - prosegue Vasè - Il polo di Ancona-Pesaro-Fano solo nel 2004 ha realizzato 740 milioni di euro di fatturato (80% all'export) con 2000 addetti diretti e 6000 indiretti, senza contare le 300 aziende in rete».
L'incognita è ora come reagirà Savona all'invito dell'Ucid.
«Vogliamo che lo studio sia a disposizione di tutti proprio per questo - conclude Cesare Donini - Passate le feste cominceremo a incontrare i possibili protagonisti del progetto. Ci piacerebbe anche, però, che qualcuno ci interpellasse per un confronto».



Raffaele Di Noia
22/12/2005