22 Dicembre 2005 LA
STAMPA
GRANDE INTERESSE PER
LA PROPRIETA’ DELLE AREE DI VIA NIZZA A SAVONA
Ex cantieri Solimano
oggi asta
in tribunale Si parte da 2,2 milioni
Possono partecipare anche nuovi investitori La ricostruzione
della travagliata vicenda
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Fabio
Pozzo
SAVONA
«L’asta si farà regolarmente». Il giudice Fiorenza Giorgi
presiederà, dunque, l’asta in programma stamane in tribunale per
la proprietà degli ex cantieri Solimano.
Ieri s’è tenuta, intanto, un’udienza in tribunale per la
cancellazione della trascrizione del ricorso che uno dei
partecipanti ai precedenti incanti (rappresentato dall’avvocato
Federico Barbano), aveva presentato in tribunale contro
l’ammissibilità all’asta di altri pretendenti, oltre a quelli
che avevano già depositato la cauzione di 500 mila euro. Il
collegio si è riservato.
Un passo indietro, per ricordare. Alla prima udienza per la gara
d’acquisto, presieduta dal giudice delegato Fiorenza Giorgi, che
ha in carico il fallimento dei Solimano e che persegue il fine
con il curatore di recuperare la cifra massima dal fallimento,
così da soddisfare più creditori possibili, si presentano tre
concorrenti. L’avvocato Barbano; l’avvocato Porro, che ha in
proprietà i tre pescherecci d’altura ancora sugli scali del
cantiere; il gruppo facente capo al savonese Maggiali, che vuole
ricavare nell’area un’azienda alimentare (pesto genovese).
Vince al primo tocco Maggiali, con un milione 870 mila euro
d’offerta. Ma sia Barbano sia Porro rilanciano: aumento di 1/6 e
si va al secondo match. Busin della Cooperativa Colombo entra in
gioco con una sua offerta, il giudice Giorgi fissa una nuova
udienza, aprendo la partecipazione anche a nuovi offerenti.
Maggiali fa un passo indietro; si fa avanti un altro
pretendente, l’imprenditore savonese Maddaleno. L’avvocato
Barbano fa reclamo avverso il provvedimento del giudice,
ritenendo che alla nuova gara aumentata di 1/6 devono prendere
parte soltanto i concorrenti della prima udienza e non quelli
subentrati in seguito. Insomma, non deve essere aperta a tutti.
Arriviamo così al ricorso in tribunale, respinto. E ad un
secondo ricorso in Cassazione, bocciato anche questo. La Suprema
Corte ha dato ragioine al tribunale, ammettendo la
partecipazione di altri pretendenti. Oggi, l’ennesimo tocco. Si
parte da una base d’asta di 2,2 milioni di euro.
Da segnalare anche un atto di citazione, presentato dalla
società romana Gu.Mar, rappresentata dall’avvocato Porro, che
chiede i danni al curatore del fallimento per il mancato varo
dei pescherecci. L’azione è stata resa nota a mezzo stampa 24
prima dell’incanto, circostanza che è stata stigmatizzata dal
giudice Giorgi, che ieri non ha escluso l’ipotesi di trasmettere
gli atti alla procura per turbativa d’asta. |
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