ACCADDE A SAVONA NEL
DICEMBRE
DEL …
1856
IL RISVEGLIO DELL’ INDUSTRIA VETRARIA
Nella prima metà del 1800 la secolare industria vetraria altarese era in grave crisi causa della soppressione della corporazione sorta nel 1495, stabilita da un decreto reale del 1823.
Con quel decreto era stato anche proibita la lavorazione del cristallo come prima materia per favorire una nuova azienda di Chiusa Pesio.
Molti artisti altaresi, i famosi “Monsù” si trasferirono in altre regioni italiane e all’estero dove aprirono fiorenti fabbriche.
Intorno alla metà del 1800 comunque le vetrerie di Altare erano ancora una decina e davano lavoro a circa 1600 persone.
La vera ripresa dell’industria vetraria avvenne, però, nel 1856 dovuta ad un medico filantropo, Giuseppe Cesio di Calice Ligure che nel Natale di quell’anno riuscì ad unire in un unico sodalizio, L’ ARTISTICO VETRARIA, 84 artigiani altaresi .
L’artistico si caratterizzò per una produzione altamente qualificata e per i prezzi contenuti dei suoi prodotti.
L’ ARTISTICO VETRARIA fu anche la prima cooperativa di produzione fondata in Italia alla quale fece seguito la Cooperativa tipografica degli operai di Milano, ma solo nel 1880.
Tratto da STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola ( editrice LIGURIA)