DIZIONARIO |
Molte volte la politica usa vocaboli incomprensibili a molti. Perfino nella pubblica amministrazione, che dovrebbe essere di facile accesso, si adopera un linguaggio burocratico creando confusione nella maggior parte dei cittadini.
Con questa iniziativa cercheremo,
con molta umiltà, con l’aiuto di internet e varie enciclopedie, di
spiegare i termini “burocratesi” usati nella
gestione della cosa pubblica.
Qualunque segnalazione di vocaboli
con relativa spiegazione è ben accetta
Fonti: (Enciclopedia Encarta, Treccani, Garzanti)
I
Illecito
Lesione dei diritti direttamente tutelati da una norma.
Imperatività ( essere inderogabile)
caratteristica di una norma giuridica in quanto obbligatorie per i loro destinatari.
Incaricato di pubblico servizio
Soggetto che presta un pubblico servizio, inteso come attività disciplinata nelle stesse forme della funzione pubblica.
Incentivo
E’ la ricompensa o premio per stimolare determinati modi di agire.
Incompatibilità
Situazione inconciliabile con lo svolgimento di funzioni pubbliche derivante da una carica elettiva.
Incompetenza
E’ un vizio di legittimità, si ha quando un provvedimento è emanato da un’autorità che non possiede la facoltà specifica.
Indennità di carica
E’ il compenso previsto per gli amministratori e per i componenti di assemblee elettive.
Ineleggibilità
E’ la condizione di chi non può candidarsi alle elezioni o essere eletto, per mancanza dei requisiti richiesti.
Innovazione
E’ la sostituzione totale o parziale di procedure amministrative o servizi esistenti, con altri più efficaci o meno costosi.
Inoppugnabilità
Significa che trascorsi i termini di tutela il provvedimento, anche se invalido, produce i suoi effetti.
Interpellanze
Sono domande motivate alle quali il sindaco e la giunta deve dare una motivata risposta. Le interpellanze si pongono per conoscere quale atteggiamento si intende assumere in relazione ad un determinato problema.
Interrogazioni
Sono domande, orali o scritte, rivolte al sindaco e alla giunta per accertare se un fatto è vero o se, su quel fatto, l’esecutivo possiede informazioni più approfondite di quelle già note. Ottenuta la risposta, l’interrogante può fare una breve replica.