Asta di Natale per aggiudicarsi gli ex cantieri Solimano Nuova sfida in Tribunale giovedì 22
IL SECOLOXIX
Il Tribunale di Savona ha fissato al 22 dicembre la nuova asta per l'acquisto degli cantieri Solimano di via Nizza. Il prezzo base partirà da 2,2 milioni di euro, ossia la quotazione raggiunta a marzo 2003. La data è stata decisa dal giudice Fiorenza Giorgi in seguito alla sentenza dell'ottobre scorso della Cassazione con la quale si è stabilito che alla gara possano prendere parte investitori vecchi e nuovi, ossia anche quei soggetti che a suo tempo non abbiano depositato la prevista cauzione di 500 mila euro come avevano fatto gli altri concorrenti.
Lo ha stabilito la Suprema Corte che respinge così il ricorso presentato dall'avvocato savonese Federico Barbano e dal suo collega genovese Nicola Balestra. Chiarita la schermaglia legale e trascorsi due anni per la sentenza in cui si è bloccato tutto, ora davanti al Tribunale civile di Savona può riprendere la "corsa" per l'acquisto all'incanto dei beni inseriti nel fallimento degli ex cantieri di via Nizza.
Un aspetto che solo apparentemente offre più possibilità agli investitori interessati. Il prezzo base molto elevato, ma anche l'obbligo di versare una cauzione di 220 mila euro, con un acconto di 440 mila euro in caso di acquisto, elementi uniti a un ridimensionamento degli indici di fabbricabilità stabiliti dal Piano regolatore di Savona (Puc) recentemente approvato, in questa fase avrebbe ridimensionato molto l'interesse di molti investitori.
«Il rischio - è il pensiero dell'avvocato Barbano - è che l'asta vada deserta e che si allunghino ancora i tempi di sistemazione di quell'area ormai degradata. La richiesta di 2,2 milioni è troppo alta, ma a pesare sono le ridotte possibilità di riutilizzo futuro fissate dal Puc. Chi si aggiudica l'asta ora, non è più in tempo di presentare osservazioni al Comune per rendere più interessante l'affare. E ciò logicamente è destinato a frenare molti entusiasmi».
Aree per 10 mila metri quadrati affacciati sul mare, materiali e pure gli scafi ormai arrugginiti dei pescherecci d'altura commissionati dallo Stato del Messico, ormai abbandonati da più di dieci anni all'interno del cantiere. Sono queste le attrattive più evidenti degli ex cantieri Solimano. E ora la corsa per l'acquisto sta per riprendere. Il primo ad aggiudicarsi l'asta a febbraio 2003 fu l'imprenditore savonese Marco Maggiali della "Pam Food" di Legino che mise una pesante opzione su quelle aree con l'obiettivo dichiarato di costruirvi una cittadella della gastronomia Doc per la produzione e commercializzazione a livello nazionale del pesto tradizionale alla genovese. Battendo altri due agguerriti gruppi imprenditoriali concorrenti, Maggiali si aggiudicò la gara per 1,875 milioni di euro.
Non passò un mese ed ecco altri rilanci e nuovi interessi all'acquisto. Tra questi ultimi anche l'opzione per la riconversione dell'area in un polo ittico pilota lanciata dalla cooperativa pescatori "Colombo" di Savona che nell'operazione si disse disposta a spendere tra i 12 e i 13 milioni di euro. Investitori scatenati dopo il primo incanto in cui sembrava che l'offerta Maggiali fosse insuperabile. Ma così non fu e alla fine raggiunse i 2,2 milioni di euro.



Angelo Verrando
09/12/2005