dal SECOLOXIX |
La giunta regionale ha esaminato per la prima volta il "Puc", il nuovo piano urbanistico comunale che la maggioranza di governo a Palazzo Sisto ha varato alcuni mesi fa e adesso deve compiere tutto il suo lungo iter. Intanto, per sgombrare il campo da equivoci, va detto che quasi certamente l'attuale maggioranza non condurrà in porto il nuovo strumento urbanistico che dovrà affrontare il prossimo inquilino di Palazzo Sisto. Ma, intanto, il cammino prosegue e il primo via libera della Regione non è da sottovalutare. Via libera, va detto, ma con riserva. E più d'una. «Personalmente sono uscito al momento dell'esame della pratica - ha annunciato l'assessore regionale all'urbanistica Carlo Ruggeri, ex sindaco di Savona - ma posso dire di essere soddisfatto che lo strumento urbanistico per il quale abbiamo lavorato a lungo, a Savona, abbia ottenuto il parere favorevole della giunta regionale». La Regione ha valutato positivamente la conferma degli attuali confini urbani (ovvero l'esclusione di "allargamento" degli insediamenti abitativi verso il territorio extraurbano) ed anche l'approccio utilizzato nel valutare gli insediamenti extraurbani. Ovvero, la concentrazione dell'edificabilità nei cosiddetti "borghi" alla ligure piuttosto che concessioni per indiscriminate edificazioni sparse. La Regione ha però posto alcuni paletti. Soprattutto per quanto riguarda le aree di riqualificazione (Metalmetron, Parco Doria e water front di Ponente). Su quest'ultimo, ha dato indicazioni più precise sull'altezza degli edifici, sulle destinazioni d'uso e sulla "trasparenza" dei piani terra delle costruzioni, in modo da garantire l'obiettivo della maggior visibilità e accessibilità alla spiaggia. Per la Metalmetron, la Regione impone indicazioni più precise circa la distribuzione e la qualità delle aree verdi, l'integrazione con il tessuto urbano e anche la divisione tra le funzioni. Per Parco Doria, infine, chiede di «ponderare» meglio la consistenza insediativa. Per quanto riguarda invece i già citati "borghi alla ligure", la Regione ha imposto il ridimensionamento delle possibilità di crescita di alcuni di questi insediamenti, mentre in altri viene dato mandato di usare una mano più"leggera" e concedere qualcosa di più all'edificazione. A. G. 04/12/2005 |