LA STAMPA

PALAZZO SISTO. MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA BLINDATA. PROTESTE DELL’OPPOSIZIONE CHE CONTESTA LA LEGITTIMITA’ DI APPROVARE UNA VARIANTE AL PIANO REGOLATORE
Caso Metalmetron, negozianti in Consiglio
In serata è stato votato anche l’assestamento del bilancio comunale proposto da Nofroni
Una delegazione di Confesercenti ha assisito alla seduta per il via libera al centro commerciale

 
Ermanno Branca
SAVONA
Un manipolo di commercianti in Consiglio comunale per l’approvazione della variante al Piano regolatore che consentirà la realizzazione di un centro commerciale sulle aree Metalmetron. Il numero modesto di negozianti ha rinsaldato la compattezza di una maggioranza che sulla pratica era stata blindata con una serie di riunioni, incontri di partito e «ad personam». La seduta, convocata appositamente al lunedì per poter disporre anche del voto dell’onorevole ds Massimo Zunino (che il resto della settimana è impegnato in Parlamento), nella prima parte dei lavori ha visto la scontata approvazione (22 voti a favore e 10 contrari) dell’assestamento di bilancio. Alle 22,35 si è aperta la discussione sul nuovo centro commerciale e il dibattito è proseguito nella notte. L’unica incertezza potrebbe derivare dalle defezioni dell’ultima ora. Nella maggioranza mancavano il presidente del Consiglio Renato Giusto e il consigliere Simona Monteleone partita in serata per Berlino. Sul fronte opposto, Cristian Ghigo Gaspari ha lasciato la seduta a metà serata, Federico Barbano è uscito prima dell’avvio della pratica e Giacomo Susco era assente. Il vicesindaco Lirosi e l’assessore Aglietto possono dunque contare su 22 voti per condurre in porto la pratica.
Nei corridoi si respirava un po’ di elettricità, come sempre accade in occasioni particolari, anche se l’esigua rappresentanza dei commercianti non ha certo creato il «pathos» annunciato dalla Confesercenti nelle scorse settimane. «In realtà abbiamo scelto di portare in Consiglio solo i nostri dirigenti - ha detto il presidente dell’associazione Franco Zino -. Nei giorni scorsi avevamo cercato di convincere i partiti di maggioranza a evitare questa sciagura ma i ds ci hanno risposto ‘’niet’’ mentre il segretario della Margherita Minetti ci ha spiegato che i suoi consiglieri sono stati irremovibili. A questo punto non ci resta che fare ricorso al Tar».
Il capogruppo di Forza Italia Federico Delfino nel dibattito ha sostenuto: «L’operazione non presenta garanzie dal punto di vista occupazionale. Di questo passo Savona rischia di diventare una città fantasma». Patrizia Turchi di Rifondazione ha puntato sugli aspetti legali: «Un Consiglio comunale già sciolto non è legittimato ad approvare una variante al Piano regolatore di tale portata. Inoltre una volta approvato il nuovo Piano siamo già regime di salvaguardia e non dovrebbero passare modifiche di questo tipo. Infine perchè si chiede ai negozianti di tenere aperto la domenica se poi i centri commerciali li fanno chiudere del tutto?». Roberto Cuneo ha proposto una serie di emendamenti che hanno comportato la temporanea sospensione della seduta per fornire a tutti i consiglieri il testo che suggeriva il rinvio del progetto sino alla definitiva approvazione del Piano regolatore.