03 Dicembre 2005 LA STAMPA
UNA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE Centrali a carbone un no dalla Regione |
CAIRO M. No alle centrali a combustibili fossili, in particolare a carbone, «sì» alla produzione di energia con fonti rinnovabili. E' quanto sostenuto dall'assessore regionale all'Ambiente, Franco Zunino, in occasione del convegno «Solevento» svoltosi l'altro ieri a Genova, nel corso del quale si è costituito il Comitato promotore del distretto industriale Diver promosso dall'associazione Are Val Bormida, Reer e Legambiente, per favorire la progettazione, ricerca e produzione per lo sviluppo di tecnologie legate alle fonti energetiche alternative. Una presa di posizione che non lascia spazio a dubbi, quella dell'assessore, il quale afferma che «il progetto previsto ad esempio in Val Bormida relativo alla costruzione di centrali a combustibili fossili non è una scelta giusta, come emerge anche dalle considerazioni di diversi amministratori pubblici». E aggiunge: «Un piano di intervento di cui non si vede assolutamente la necessità anche perchè la nostra regione già esporta energia. Pur comprendendo le difficoltà, è invece opportuno percorre nuove strade aumentando la produzione energetica ma attraverso fonti rinnovabili». Dice ancora Zunino: «Come assessore all'Ambiente ritengo doveroso valutare tutte le alternative possibili, quale ad esempio la creazione di un distretto industriale in Val Bormida per la progettazione e produzione di tecnologie legate a questo settore». Affermazioni accolte con favore dall'associazione Are di Cairo promotrice di iniziative, fra cui la manifestazione del 22 ottobre, contro la costruzione di centrali a combustibili fossili previste dal piano Ferrania, e a favore appunto della creazione del distretto. Distretto che, con la costituzione del Comitato, sta muovendo i primi passi. Un progetto, come spiegano i promotori «che fa tesoro dei risultati dei distretti industriali esistenti, con innovazioni sotto il profilo strategico e nell'assetto organizzativo. Strategicamente la scelta del “che fare” non è basata sul mettere insieme attività produttive già operanti, ma individuare opportunità sicure di una domanda di mercato in crescita, e verificare la presenza delle risorse-chiave necessarie. Fra gli elementi considerati vi è anzitutto la storia industriale della Val Bormida, un patrimonio professionale oggi largamente sottoccupato».\L’assessore regionale Franco Zunino |