30 Novembre 2005 LA
STAMPA
URBANISTICA DURA REAZIONE DELLA
CONFESERCENTI PRESENTE ALLA SEDUTA: FEDELI AGLI ORDINI DI
SCUDERIA
Maggioranza vota compatta
sul caso
della Metalmetron
Ventidue sì contro 7 no. Lirosi: evitato un S. Paolo-bis |
Paride
Pasquino
SAVONA
Ventidue voti favorevoli, 7 contrari. In quattro non hanno
partecipato alla votazione, altrettanti erano assenti prima
dell’inizio del Consiglio comunale. Questo il verdetto sull’ex
Metalmetron quando mancavano pochi minuti alle 2 di notte. Una
maratona nella quale non sono mancati i colpi di scena, con
l’assessore al Commercio Wilma Pennino che in pratica si è
dissociata dalla delibera che da oggi cambia la destinazione
d’uso dell’ex stabilimento di via Stalingrado aprendo le porte
alla riconversione.
Scontenti i commercianti della Confesercenti che ieri avevano
inviato una delegazione di una ventina di operatori a
«presidiare» il Consiglio. Soddisfatto il vicesindaco esecutivo
Lirosi che ha condotto in porto sicuramente la pratica più
impegnativa e delicata del proprio personalissimo mandato.
Durissimo il commento del presidente della Confesercenti Franco
Zino: «L’altra sera in Consiglio Comunale a Savona è stata
scritta una delle pagine più nere della storia di questa
maggioranza. Le argomentazioni puntuali e di merito dei
consiglieri di opposizione erano senz’altro sufficienti ad ogni
coalizione che si definisca democratica a far sì che si andasse
almeno ad un rinvio della pratica». E ha aggiunto: «Si è subito
capito che non poteva esserci margine di discussione in quanto
gli ordini di scuderia rendevano i volti e le orecchie dei
consiglieri di maggioranza impermiabili ad ogni pur giusta
argomentazione. Loro non erano li per pensare o per intervenire
ma solo per schiacciare al momento opportuno il bottone del sì e
dare il via all’ennesimo Centro commerciale di Savona che
disterà a meno di 900 metri dal Gabbiano». Il vicesindaco
reggenti, Francesco Lirosi: «Dal punto di vista personale sono
contento di aver portato a termine una pratica delicatissima e
di averlo fatto con il metodo che avevo scelto, collegialmente e
in modo trasparente. Come amministratore dico che la scelta è
quella giusta per la città, per evitare un altro buco nero come
il vecchio S. Paolo e anche per i commercianti. Qui si trattava
di limitare i danni, su aree private su cui i proprietari e gli
investitori avrebbero potuto costuire anche 20 mila metri
commerciali. Siamo scesi a 12 mila e 500. Mi sembra un
compromesso accettabile». Luca Martino, segretario unione
comunale dei Ds: «Il Consiglio ha mostrato grande senso di
responsabilità. Il partito dell’immobilismo, del rinvio e del
non-fare è stato battuto. Si tratta di un progetto organico di
riqualificazione di un intero quartiere. La Metalmetron è solo
una parte di questo progetto. Rispetto alle attività produttive,
gli oltre 9 mila metri quadrati a prezzi concordati e
accessibili per l’insediamento di imprese artigiane sono un
grande risultato».
Il dibattito in Consiglio è stato lungo e acceso. Alla fine la
maggioranza ha votato compatta. sette i voti contrari (Remigio,
Delfino, Cuneo, Romagnoli, Orsi Santi e Buscaglia). Non hanno
votato Bottaro, Varaldo, Turchi e Barbano. Erano assenti
Monteleone, Ghigo, Scosceria e Giusto. Il Consiglio è stato
presieduto quindi da Stefano Bosio. |
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