28 Novembre 2005 LA STAMPA
FINANZIARIA APPROVATA Burlando chiede il voto di fiducia sulla manovra |
Marco Raffa GENOVA La maratona per l’approvazione della manovra fiscale della Regione entro la data fatidica del 30 novembre si è conclusa anzitempo. Merito (o colpa, secondo le minoranze che dopo 36 ore di relazioni avevano già pronto un pacchetto di 150 ordini del giorno e 1600 emendamenti) del «colpo di teatro» assestato dal presidente Claudio Burlando che ha chiesto (e ottenuto, dopo alcune ore di discussione tesissima) il voto di fiducia. Una possibilità offerta dal nuovo statuto regionale, che ha spiazzato le minoranze. Dopo una pausa, la seduta è ripresa alle 17 e le opposizioni hanno gridato allo scandalo, non tanto per la sostanza - lo statuto prevede la possibilità del voto di fiducia, come in Parlamento, per la legge sul bilancio e per l’imposizione di nuove tasse - quanto per il metodo: la mancanza di preavviso, l’assenza della «pausa di riflessione», l’assenza della norma nel regolamento del Consiglio in vigore (precedente all’introduzione del nuovo Statuto). Su questo punto ci sarà battaglia, ma intanto ieri alle 20,40 la fiducia è passata con i 26 voti dei consiglieri di maggioranza. Al momento del voto tutti i consiglieri d’opposizione sono usciti, ad eccezione di Fabio Broglia (Udc) che ha votato contro. Tutti a casa, la manovra fiscale è passata ma non così le tensioni maggioranza-opposizione. Il capogruppo di An Gianni Plinio e il collega di Forza Italia Luigi Morgillo hanno promesso vita dura a tutti i futuri atti della maggioranza. «Vi faremo vedere i sorci verdi» ha scandito Plinio mentre Morgillo ha avvisato Burlando: «faremo ostruzionismo ogni volta che sarà possibile». Altri consiglieri d’opposizione hanno invece contestato il metodo: se si sapeva fin dall’inizio che la questione sarebbe stata risolta con un colpo di spugna, perchè convocare il Consiglio in piena notte e permettere che alcuni consiglieri si sgolassero per ore? Tesi controbattute dagli esponenti della maggioranza: in particolare Burlando ha spiegato di essere stato disponibile fin dall’inizio a confrontarsi sui contenuti. «Ci avete risposto: ci vedremo in aula. E così è stato». |