01 Dicembre 2005 LA STAMPA

AMBIENTE LA SOCIETA’ APPARTIENE AL 70% AI PRIVATI DI GEOTEA MENTRE I COMUNI DI VADO LIGURE E SAVONA SONO SOCI DI MINORANZA
Al Boscaccio parte il trita-rifiuti.
La discarica di Vado ampliata dalla Provincia vara un nuovo impianto
 
VADO L.
La discarica del Boscaccio di Vado è già pronta ad effettuare la triturazione dei rifiuti che un decreto del governo (già rinviato un paio di volte) prevede di rendere obbligatoria dal primo gennaio. Del resto questo è uno dei pochi siti di cui la Provincia ha previsto la prosecuzione dell’attività, concedendo anzi un ampliamento di 1 milione di metri cubi. La discarica, che si trova nella valle di Vado, sopra San Genesio, è di proprietà al 70% di imprenditori privati ma è partecipata anche dal Comune di Vado (25%) e da quello di Savona (5%). Il socio privato che detiene l’assoluta maggioranza delle quote è il gruppo Geotea (formato da European Capital Partners e da Maurizio Bagnasco). Lo stesso gruppo gestisce oltre ad EcoSavona (la discarica del Boscaccio) anche la Bossarino srl che tratta rifiuti speciali nella collina di fronte e Altea srl, la società che gestisce il laboratorio di analisi dei rifiuti abbancati nelle discariche vadesi. Il presidente di EcoSavona è Antonino Ruello (che è anche direttoire generale del depuratore di Savona), il vicepresidente Renzo Mantero (che rappresenta il Comune di Vado e ha un solido passato nella Sat, l’aziend aambientale vadese) e l’altro consigliere è Maurizio Bagnasco. Il nuovo assetto di questo puzzle di società che operano nel campo dei rifiuti si è delineato circa 18 mesi fa, quando venne costituita Geotea, con l’ingresso della L. B. O. Italia che ha affiancato a Maurizio Bagnasco (rimasto presidente del gruppo), l’amministratore delegato Gianfranco Feraco e il consigliere Marco Cattaneo.
Il Boscaccio, che nel 1992 era stata la prima discarica a puntare sull’utilizzo del biogas ricavato dai rifiuti per produrre energia elettrica (7 milioni di kilowatt l’anno) che viene venduta all’Enel, ora è anche il primo sito ad essere attrezzato con il trituratore. Il nuovo gigantesco impianto è stato realizzato all’interno di un capannone dotato dell’impianto di aspirazione dei fumi. La spazzatura arriva dentro il capannone con i camion che la scaricano in un container. Da qui viene caricata sui nastri che la spingono nel trituratore. Il processo serve a ridurre la massa dei rifiuti e quindi a risparmiare sugli spazi di abbancamento.
La giunta provinciale guidata da Alessandro Garassini e dall’attuale sindaco di Vado Carlo Giacobbe aveva puntato proprio su questo impianto (pluricertificato dal punto di vista ambientale) prevedendone in pratica il raddoppio della cubatura mentre altre discariche come Cima Montà e Magliolo sono state dichiarate esaurite e destinate alla bonifica. \