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Abolire le Province, le Comunità
Montane e i Consigli circoscrizionali
dei Comuni. Riordinando le Regioni a
statuto speciale. La devolution
non è ancora stata archiviata -
bisognerà attendere l'esito del
referendum confermativo - ma per il
sottosegretario agli Affari regionali,
Alberto Gagliardi, è già tempo di
rimettere mano all'ordinamento,
rimodulandolo sulla base del federalismo
appena varato, fra mille contestazioni,
dal governo.
Secondo costume, Gagliardi va giù
d'ascia, sfidando l'impopolarità. E le
prevedibili reazioni. Se la sua idea
trovasse seguito, in Liguria l'effetto
sarebbe quello di cancellare quattro
amministrazioni provinciali, diciannove
Comunità montane e trenta Circoscrizioni
comunali. In generale, l'obiettivo è
chiaro e potrebbe risultare più
condiviso di quanto s'immagini: «Ridurre
i costi della democrazia».
Vedi caso, un esplicito richiamo al
volume appena dato alle stampe dalla
Mondadori e firmato da due senatori
diessini doc, Cesare Salvi e
Massimo Villone. Il titolo è, appunto,
"I costi della democrazia". Che, secondo
conteggi probabilmente approssimati per
difetto, ammontano alla stratosferica
cifra di 1,851 miliardi di euro
all'anno. Nel vecchio conio, 3.582
miliardi, l'equivalente di una
mini-manovra finanziaria. L'occhio vispo
di Gagliardi si accende: «Così non
diranno che sono il solito forzista
pronto a esagerare...».
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