«Scommettiamo che il 13 dicembre il Comitato deciderà?».
Franco Bonanni, manager della Asl2 non ha dubbi sul buon
esito della vicenda pillola abortiva. E, all'uscita del
convegno Cgil sui consultori familiari, non vuol sentir
parlare di ritardi o traccheggiamenti vari.
Ma non crede di aver allungato la strada impegnando il primario Garzarelli a rivolgersi al Comitato bioetico? «Non avevo altra scelta. Il farmaco RU 486 per l'interruzione della gravidanza non è negli elenchi ministeriali e quindi la Asl 2 non può acquistarlo ora senza commettere un abuso. Anzi: il Comitato bioetico è in grado di superare i "blocchi" che hanno la Asl e il suo direttore generale». Mettiamo che decidano di dare il via all'utilizzo. Succederà che a Savona è"sì" e nelle altre province è"no"? «Vedremo. Intanto ribadisco la mia convinzione che il primario e l'Azienda sanitaria abbiano imboccato la strada giusta. A chi continua ad avere perplessità dico soltanto che il medico che ha fatto richiesta di acquisto del farmaco in questione, ossia Salvatore Garzarelli, direttore del reparto di ostetricia, è antiabortista dichiarato, obiettore di coscienza e aggiungo io, da quando c'è lui a dirigere il reparto i nuovi nati sono quasi raddoppiati. Dal punto di vista delle garanzie per le donne, mi sembra che siamo sufficientemente a posto. Ma la questione che ci poniamo è un'altra: creare un legame più forte tra ospedale e consultori sul territorio e istitutire un fondo specifico per il disagio madre-bambino». |