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Le ruspe stanno cancellando un pezzo di storia di Savona,
sotto lo sguardo incuriosito ma anche malinconico di decine
di pensionati che si affacciano ogni giorno ai cantieri
della vecchia centrale elettrica Cieli di corso Vittorio
Veneto e dell'ex Italsider. Assistono in silenzio alla
spettacolo. E' la città che cambia volto, che ridisegna due
aree strategiche dal punto di vista urbanistico. Le
fabbriche, o quantomeno certe fabbriche un tempo perno
dell'economia locale, hanno fatto il loro tempo. Dalle loro
macerie sorgeranno appartamenti di prestigio (da 5-6 mila
euro a metro quadrato), negozi, uffici, parcheggi, qualche
nuova piazza e qualche nuova area verde. Il domani è già
cominciato sotto i colpi delle ruspe e vale la pena andare a
vedere un po' più nel dettaglio cosa ci riserverà.
Ex centrale elettrica e vecchio mulino.
L'area è quella alla foce del Letimbro, compresa tra via
Cimarosa (lato-mare) e corso Vittorio Veneto. Si tratta di
un'operazione da 30-40 milioni di euro che vede coinvolti il
Gis (Gruppo imprenditori savonesi) con capocordata l'impresa
Accinelli di Finale e due immobiliari controllate dall'Enel:
la Sei spa e la Dalmazia-Trieste spa.
L'intervento prevede la realizzazione (ormai quasi ultimata)
di un palazzo di otto piani al posto del vecchi mulino, per
un totale di 40-45 alloggi che risultano già quasi tutti
venduti. A fianco, sempre su via Cimarosa, la Sei si
occuperà della ristrutturazione dei palazzi, di proprietà
dell'Enel, sorti intorno agli impianti elettrici, e della
sistemazione delle parti interne. Demolito il manufatto che
ospitava lo storico Circolo Arca-Enel e cancellati campi da
bocce e campetto di calcio, ora inizia la fase più
interessante dal punto di vista dell'interesse pubblico.
Infatti, il vecchio cortile della centrale elettrica verrà
portato al livello dell'Aurelia e sarà trasformato in una
piazza con alberi, panchine, aiuole. Per quanto concerne la
vecchia centrale, invece, considerata monumento di
architettura industriale del primo Novecento, è previsto
solo un intervento di restauro da parte della
Dalmazia-Trieste. Intervento che non dovrà in alcun modo
alterarne l'aspetto esterno.
Quartiere Orsa 2000.
La trasformazione delle aree ex Italsider è cominciata
da poche settimane, con la demolizione di una serie di
manufatti ai piedi del Priamàr. Le operazioni procedono a
ritmo serrato, tanto che si può ipotizzare una conclusione
di questa prima fase entro marzo-aprile. Poi si comincerà a
edificare.
Campostano e Dellepiane sono i "registi" della maxi
iniziativa immobiliare che prevede la costruzione di un di
sette piani (Crescent) con 18 alloggi per piano affacciati
sulla Darsena, per una superficie complessiva di 1.647 metri
quadrati. Naturalmente, box interrati oltre ad un grande
giardino che separerà il complesso residenziale dalla
Fortezza.
Un secondo edificio di quattro piani (445 metri quadrati per
piano), destinato ad uffici, sorgerà alle spalle del
Crescent. A fianco è previsto un ulteriore corpo-scala da
destinare sempre ad uffici, di 480 metri quadrati per piano,
oltre a parcheggi privati per oltre 8 mila metri quadrati.
Altri fabbricati, per circa 2 mila metri quadrati,
occuperanno la zona della Terrazzetta. Il complesso del
Crescent sarà attraversato alle spalle dalla nuova viabilità
di accesso al porto, indispensabile per la vita stessa dello
scalo.
Il cosiddetto quartiere Bofill si completa con il comparto
della Torre, di proprietà di Orsero, in fase di
realizzazione accanto alla stazione marittima. Anche in
questo caso i lavori procedono a ritmo sostenuto, così come
la vendita degli alloggi. La Torre dovrebbe essere pronta
nel 2007, il Crescent l'anno successivo. Bofill ha disegnato
intorno alla Darsena un quartiere da 150 mila metri cubi, la
metà dei quali a destinazione residenziale, il resto
suddiviso tra alberghi, residence, attività commerciali,
artigianali e direzionali.
E parlando della città che cambia non si può dimenticare l'operazione-Metalmetron.
Salvo imprevisti, entro la fine del mese il consiglio
comunale darà il via libera definitivo alla cittadella del
commercio che sorgerà sulle ex aree industriali di via
Stalingrado. Concessioni edilizie entro l'estate e
demolizioni subito dopo.
Bruno Lugaro
17/11/2005
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