Le ruspe cancellano la città industriale  SECOLOXIX
Svolta urbanistica sul fronte mare. Centinaia di alloggi di prestigio (in buona parte già venduti) sulle aree un tempo perno dell'economia locale
Quartieri residenziali all'Italsider e all'ex centrale Enel
 
Le ruspe stanno cancellando un pezzo di storia di Savona, sotto lo sguardo incuriosito ma anche malinconico di decine di pensionati che si affacciano ogni giorno ai cantieri della vecchia centrale elettrica Cieli di corso Vittorio Veneto e dell'ex Italsider. Assistono in silenzio alla spettacolo. E' la città che cambia volto, che ridisegna due aree strategiche dal punto di vista urbanistico. Le fabbriche, o quantomeno certe fabbriche un tempo perno dell'economia locale, hanno fatto il loro tempo. Dalle loro macerie sorgeranno appartamenti di prestigio (da 5-6 mila euro a metro quadrato), negozi, uffici, parcheggi, qualche nuova piazza e qualche nuova area verde. Il domani è già cominciato sotto i colpi delle ruspe e vale la pena andare a vedere un po' più nel dettaglio cosa ci riserverà.
Ex centrale elettrica e vecchio mulino.
L'area è quella alla foce del Letimbro, compresa tra via Cimarosa (lato-mare) e corso Vittorio Veneto. Si tratta di un'operazione da 30-40 milioni di euro che vede coinvolti il Gis (Gruppo imprenditori savonesi) con capocordata l'impresa Accinelli di Finale e due immobiliari controllate dall'Enel: la Sei spa e la Dalmazia-Trieste spa.
L'intervento prevede la realizzazione (ormai quasi ultimata) di un palazzo di otto piani al posto del vecchi mulino, per un totale di 40-45 alloggi che risultano già quasi tutti venduti. A fianco, sempre su via Cimarosa, la Sei si occuperà della ristrutturazione dei palazzi, di proprietà dell'Enel, sorti intorno agli impianti elettrici, e della sistemazione delle parti interne. Demolito il manufatto che ospitava lo storico Circolo Arca-Enel e cancellati campi da bocce e campetto di calcio, ora inizia la fase più interessante dal punto di vista dell'interesse pubblico. Infatti, il vecchio cortile della centrale elettrica verrà portato al livello dell'Aurelia e sarà trasformato in una piazza con alberi, panchine, aiuole. Per quanto concerne la vecchia centrale, invece, considerata monumento di architettura industriale del primo Novecento, è previsto solo un intervento di restauro da parte della Dalmazia-Trieste. Intervento che non dovrà in alcun modo alterarne l'aspetto esterno.
Quartiere Orsa 2000.
La trasformazione delle aree ex Italsider è cominciata da poche settimane, con la demolizione di una serie di manufatti ai piedi del Priamàr. Le operazioni procedono a ritmo serrato, tanto che si può ipotizzare una conclusione di questa prima fase entro marzo-aprile. Poi si comincerà a edificare.
Campostano e Dellepiane sono i "registi" della maxi iniziativa immobiliare che prevede la costruzione di un di sette piani (Crescent) con 18 alloggi per piano affacciati sulla Darsena, per una superficie complessiva di 1.647 metri quadrati. Naturalmente, box interrati oltre ad un grande giardino che separerà il complesso residenziale dalla Fortezza.
Un secondo edificio di quattro piani (445 metri quadrati per piano), destinato ad uffici, sorgerà alle spalle del Crescent. A fianco è previsto un ulteriore corpo-scala da destinare sempre ad uffici, di 480 metri quadrati per piano, oltre a parcheggi privati per oltre 8 mila metri quadrati. Altri fabbricati, per circa 2 mila metri quadrati, occuperanno la zona della Terrazzetta. Il complesso del Crescent sarà attraversato alle spalle dalla nuova viabilità di accesso al porto, indispensabile per la vita stessa dello scalo.
Il cosiddetto quartiere Bofill si completa con il comparto della Torre, di proprietà di Orsero, in fase di realizzazione accanto alla stazione marittima. Anche in questo caso i lavori procedono a ritmo sostenuto, così come la vendita degli alloggi. La Torre dovrebbe essere pronta nel 2007, il Crescent l'anno successivo. Bofill ha disegnato intorno alla Darsena un quartiere da 150 mila metri cubi, la metà dei quali a destinazione residenziale, il resto suddiviso tra alberghi, residence, attività commerciali, artigianali e direzionali.
E parlando della città che cambia non si può dimenticare l'operazione-Metalmetron. Salvo imprevisti, entro la fine del mese il consiglio comunale darà il via libera definitivo alla cittadella del commercio che sorgerà sulle ex aree industriali di via Stalingrado. Concessioni edilizie entro l'estate e demolizioni subito dopo.

Bruno Lugaro
17/11/2005