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Il Comitato etico della Asl2 sarà chiamato il prossimo 23
novembre a riunirsi per decidere - dopo il via libera della
Regione - se dare o meno il disco verde alla sperimentazione
della pillola abortiva presso l'ospedale di Savona.
La notizia, resa pubblica ieri dal Secolo XIX, ha già acceso
il dibattito. «Non intendo esprimermi sulla questione
specifica di Savona prima di quella data, per rispetto al
Comitato e a tutti i suoi componenti - ha messo ieri le mani
avanti Mariella Lombardi Ricci, presidente del Comitato e
docente di bioetica - Come singola e come esperta di
bioetica posso invece dire che il tema è stato approfondito
a vari livelli e con prospettive ideologiche ed etiche
diverse che hanno portato a conclusioni diverse». Aggiunge
la Lombardi Ricci: «Il primo punto è che ci troviamo di
fronte ad una pillola abortiva, cioè ad un mezzo che, pur
non essendo chirurgico, è identico in quanto agli effetti.
Si tratta di vedere, quindi, se la pillola è rispettosa
della legge 194 che ha comunque per presupposto la tutela
della vita. Secondo alcuni, la pillola banalizza l'aborto,
per altri si limita ad evitare l'intervento chirurgico».
Aggiunge la professoressa Lombardi Ricci: «Inoltre, il
ministro Storace ha reso noti nei giorni scorsi i dati di
alcune ricerche effettuate in America secondo le quali
l'utilizzo di questo farmaco ha provocato delle morti.
Dovremo approfondire e tenere conto di questa letteratura
scientifica». Conclude la presidente del Comitato: «Questo è
un tema sul quale, ormai, è difficile avere un dibattito
sereno, c'è troppa ideologia. Ma noi cercheremo comunque di
fare del nostro meglio».
Componente del Comitato etico della Asl2 è anche il
presidente dell'Ordine dei medici Renato Giusto.
«Personalmente non ho dubbi, bisogna dire sì alla
sperimentazione. In un'ottica laica, se si può prevenire il
trauma psico-fisico di un intervento chirurgico, di un
raschiamento, non si può dire di no». Prosegue Giusto: «Ci
sono concezioni religiose secondo le quali è illecito anche
il semplice uso del contraccettivo. Io, medico laico, non
posso però che fermarmi di fronte alla libera scelta della
persona. Non posso fare altro che informarla nel modo
corretto, perché possa dare un consenso davvero informato ai
trattamenti medici. La medicina è laica».
Del resto, Salvatore Garzarelli, primario del reparto di
ostetricia e ginecologia, sottolinea che «secondo una
ricerca l'80% dei medici di medicina generale e specialisti
si esprime a favore della pillola abortiva. La stragrande
maggioranza della categoria». Garzarelli non ha fatto
mistero di attendersi un pronunciamento positivo del
Comitato: «Non vedo motivi contrari se il Comitato etico del
Piemonte ha già dato il suo benestare. Appena avremo il via
libera, presenteremo il protocollo della sperimentazione,
sulla scorta di quello approntato in Piemonte».
Favorevole anche l'assessore ai servizi sociali del Comune,
Lorena Rambaudi (ds): «La sperimentazione va fatta. Mi ero
stupita, semmai, quando era stata bloccata in Piemonte. La
194 è una legge dello stato e la tutela della salute è
anch'essa tutelata dalla legge». L'assessore sottolinea che
«l'ospedale di Savona ha dimostrato con i fatti di lavorare
sulla vita e sulle nascite, ma le nascite devono essere
desiderate. In questo quadro, ci sta anche la
sperimentazione della Ru486».
Antonella Granero
14/11/2005
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