15 Novembre 2005 LA STAMPA
IL 28 NOVEMBRE E’PREVISTO IL VOTO DEFINITIVO IN CONSIGLIO Centro commerciale nell’ex Metalmetron Ieri la commissione consiliare ha approvato a larga maggioranza la variante al Piano regolatore per la riconversione dell’ex fabbrica Hanno votato no solo Cuneo, Santi, Buscaglia, Remigio e Toscano |
Ermanno Branca SAVONA Via libera al centro commerciale delle aree Metalmetron. La commissione consiliare ieri sera ha approvato la pratica a larghissima maggioranza e il 28 novembre il voto favorevole si ripeterà con ogni probabilità in Consiglio comunale. Tecnicamente la delibera prevede una variante al Piano regolatore per modificare la destinazione d’uso delle aree di via Stalingrado che la giunta Gervasio aveva vincolato ad attività produttiva. Per ironia della sorte, l’ex sindaco non era stato rieletto anche perchè i commercianti avevano votato compatti il centrosinistra che ora ha approvato l’arrivo del secondo grande centro commerciale della città. Il dibattito in Commissione è stato modesto. Da un lato c’erano gli uomini della maggioranza compatti come non mai e sul fronte dell’opposizione solo Roberto Cuneo e Domenico Buscaglia hanno sparato qualche cartuccia pur nella consapevolezza di non poter incidere sul voto finale. Oltre a loro hanno votato contro solo Santi e Toscano dell’Udc e Remigio di Forza Italia. Astenuto l’altro forzista Giacomo Susco. A favore si sono pronunciati: Bosio, Briano, Vallarino, Monteleone, Demontis, Cerva, Germano, Martino, Novaro, Tortarolo, Ulivi e l’onorevole Massimo Zunino. E’ stato il vicesindaco Franco Lirosi a illustrare per primo la pratica: «Il progetto ha avuto un iter lungo che ha consentito a tutti di esprimere democraticamente le proprie opinioni, sia all’interno del Comune sia nell’ambito degli incontro con il sindacato e con le associazioni di categoria. La formulazione definitiva credo sia apprezzabile. I sogni delle cittadelle dello sport purtroppo sono condivisibili ma non hanno gambe». L’assessore all’Urbanistica Franco Aglietto è entrato nel dettaglio: «Due anni fa avevamo ricevuto una proposta fortemente sbilanciata sul fronte commerciale. Oggi il progetto è più equilibrato e prevede 12 mila 500 metri quadrati di vendita, 5 mila di magazzini, 9 mila 700 di artigianato, 3 mila di servizi e un albergo da 90 camere. Credo che l’intervento di recupero di quest’area degradata e abbandonata da troppi anni fosse ormai ineludibile. Oltretutto non siamo di fronte a un centro commerciale perchè si tratta in realtà di cinque medie strutture di vendita molto specializzate. Il simbolo dell’operazione non a a caso è Castorama. Inoltre il progetto rientra nell’ambito del Contratto di quartiere che porterà in questa zona di periferia 8 milioni di contributi dello Stato per infrastrutture, aree verdi e interventi di riqualificazione edilizia». Il più critico è stato il consigliere di opposizione Roberto Cuneo: «Con questa delibera il Comune compie una scelta che avrà ripercussioni sulle generazioni future. Infatti viene sacrificata l’unica area che potrebbe ospitare un insediamento produttivo. Nel 1999 l’Ips dimostrò che esisteva un interessamento reale per realizzare un intervento produttivo ma il Comune inserì la fabbrica fra le possibili aree per il carcere e tutto andò a monte». Duro anche il giudizio del consigliere Domenico Buscaglia: «Non esiste un motivo di interesse pubblico per approvare in questo momento una variante al Piano regolatore. Le aree Metalmetron devono quindi restare a destinazione produttiva. Oltretutto siamo di fronte a una manovra che serve ad aggirare il vigente Piano regolatore». |
15 Novembre 2005
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Un complesso
commerciale grande come un campo da calcio nel cuore di piazzale Moroni.
Il progetto per la riconversione della Metalmetron è destinato a
cambiare volto a una zona storicamente degradata. Il Comune sfruttando
l’iniziativa imprenditoriale cercherà di rimediare agli errori del
passato, riscrivendo la storia dell’ex quartiere dormitorio realizzato
negli Anni ‘70. Una zona in cui l’urbanizzazione apparentemente senza
alcuna logica, con i palazzi popolari sistemati alla rinfusa e le strade
ricavate negli spazi rimasti liberi. Ancora oggi gli autobus dell’Acts
sono costretti a uno slalom fra le case a testimonianza dell’epoca in
cui l’amministrazione comunale aveva dimenticato gli insegnamenti
urbanistici dei sindaci che avevano saputo costruire la città razionale
del centro ottocentesco. Il nuovo centro commerciale è stato inserito in
un programma organico denominato «contratto di quartiere», che prevede
anche la realizzazione di una nuova strada a valle di via Stalingrado
ricavata dai terreni di Parco Doria, la sistemazione delle facciate di
una trentina di palazzi delle case popolari e la sistemazione di aree
verdi. Il complesso Metalmetron invece prevede una destinazione d’uso mista, anche se l’impronta commerciale è molto spiccata, dovendo sostenere il peso economico dell’operazione. Sono previste 5 grandi attività commerciali da 2 mila 500 metri ciascuna, per una superficie complessiva simile a quella dell’Ipercoop e della galleria commerciale del Gabbiano insieme. Inoltre il progetto assegna 9 mila 700 metri quadrati di superficie destinati all’attività artigianale e un albergo da novanta camere. Il piano sarà corredato da altri servizi importanti come farmacia, banca, tavola fredda, self service, lavanderia, tabaccheria. Queste attività verranno collocate sul lato del complesso che si affaccia su piazzale Moroni. Secondo i programmi della New. Co., la società che ha avviato l’operazione ingaggiando lo studio di architettura «5 + 1», in questo nuovo insediamento dovrebbero lavorare oltre 200 persone. Ovviamente non si tratta solo di nuove opportunità di lavoro ma anche di trasferimenti da attività che oggi si trovano in centro magari in spazi insufficienti. Fondamentale la viabilità, già recepita con incredibile rapidità anche dal nuovo piano della mobilità del Comune di Savona. Oltre alla variante di via Stalingrado, verrà realizzato un sistema di rotatorie prima e dopo il complesso commerciale. \ |