…FATE COME SE DIO CI FOSSE
Mi vergogno di avere come supreme cariche dello stato due figure come Casini e Pera, proni al volere del potere clericale, ben sapendo che nella vita privata, soprattutto il primo, non rispettano tanto i dettami della chiesa
di
Mauro Cerulli

 

E’ raro che mi trovi d’accordo con il pontefice romano. Accade di solito quando parla di amore e fratellanza fra gli uomini, quando si oppone alla guerra, quando ci ricorda che siamo di passaggio su questa terra. Non accade mai quando fa politica o quando pretende di imporre per legge la sua visione del mondo e dello stato.

Mi vergogno di avere come supreme cariche dello stato due figure come Casini e Pera, proni al volere del potere clericale, ben sapendo che nella vita privata, soprattutto il primo, non rispettano tanto i dettami della chiesa (anche il secondo, come insegna il sindaco di Lucca, non scherza).

Tuttavia la frase del papa ai legislatori, invitandoli a legiferare come se Dio esistesse (anche se non ci credono) ha un profondo significato che in qualche modo condivido.

Scrivere le leggi pensando che esiste un Dio e quindi traendo ispirazioni dai principi morali più diffusi è certamente cosa buona e giusta.

Il problema è che nessuno può arrogarsi il diritto di parlare a nome di Dio e meno che mai spiegare ad un suo simile cosa vuole e cosa non vuole, soprattutto in certe materie dove Dio c’entra poco o nulla.

Quando il papa parla contro l’aborto, ad esempio, dice una cosa certamente giusta: l’aborto non è certo una bella cosa e sarebbe meraviglioso un mondo dove non ci fosse bisogno di abortire.

Ma, atteso che non si può impedire alla gente di copulare, per evitare che si debba abortire un figlio non desiderato, forse è meglio far sì che non sorgano gravidanze attraverso la diffusione di mezzi di prevenzione delle nascite.

Dire al prossimo di non accoppiarsi oppure di mettere al mondo figli su figli, soprattutto se non li si possono mantenere, non è certo cosa giusta: perché se abortire è atto contro Dio mettere al mondo per farli morire di fame è atto ancora più che offende il Creatore.

Mettere al mondo un figlio è atto di amore e di responsabilità e non il frutto di pochi minuti di godimento.

Io ho visto paesi dove le donne mettono al mondo 14-20 figli nella loro vita e la maggior parte di questi muore di fame o di malaria: questo sì è atto che grida vendetta al cospetto di Dio.

Ci rendiamo conto che ci stiamo moltiplicando come termiti e che fra poco ci faremo la guerra per sopravvivere perché il pianeta non potrà dare ricorse per tutti?

Analogamente non si può impedire alla gente di divorziare sostenendo che Dio non vuole: il matrimonio per lo stato è un contratto e Dio non si occupa di contratti. Se una chiesa suggerisce ai suoi adepti di non divorziare è giusto che possa farlo ma non può pretendere che questo diventi legge perché siamo fuori dal seminato.

Se poi c’è chi in pubblico si professa devoto ed in privato fa i cavoli suoi, come la maggior parte dei nostri politici, questa è un'altra questione che ci porterebbe lontano. Certo che vedere Bossi, Fini, Casini & c. votare contro il divorzio è meglio che una comica di Charlot.

Resta comunque il fatto che legiferare o governare come se Dio ci fosse, è veramente un messaggio di speranza, se rettamente inteso, e cioè nel senso di agire per il bene del prossimo e della collettività.

Se Hitler, Stalin, Mussolini, Franco, Pinochet avessero seguito questo indirizzo forse le cose sarebbero andate diversamente.

Il problema, come avrete capito, è un altro: come insegnano Bin Laden o George Bush, loro fanno finta che Dio ci sia oppure si fanno un Dio tutto personale che gli consente qualsiasi nefandezza.

E come sappiamo, in nome di un Dio e spergiurandone il nome, sono sempre stati commessi i peggiori crimini verso l’umanità.

Mauro Cerulli