Savona calcio, giallo sulla proprietà le quote intestate a un pensionato
Colpo di scena nella settimana decisiva per la vendita. Domenico Russo è il presidente ma il padrone è un anonimo genovese di 67 anni
dal SECOLOXIX
 
Un clamoroso colpo di scena, l'ennesimo, scuote l'ambiente del Savona Calcio in un momento particolarmente delicato per la sopravvivenza stessa del club, oberato dai debiti ereditati dalla gestione precedente e ultimo in classifica nel campionato di serie D.
Domenico Russo, cinquantatreenne imprenditore di Cogoleto nel campo dell'edilizia (ponteggi), è il presidente ma non il proprietario della società biancoblù. Il vero titolare, anzi, l'amministratore unico del Savona Calcio Srl è invece un pensionato genovese di sessantasette anni, Giovanni Bonacina Giannazzi, abitante nel quartiere Portoria del capoluogo ligure.
Bonacina, nato nel '38 a Genova e sposato da pochi anni con una giovane donna romena, non risulta abbia mai coltivato interessi particolari nel mondo del calcio, almeno a grandi livelli. Secondo i dati ufficiali risulta che il pensionato genovese avrebbe acquistato nel giugno scorso l'intera quota di proprietà dell'ex presidente biancoblù Benedetto Piro. In tutti questi mesi però Bonacina non è mai comparso nelle vicende calcistiche societarie.
La notizia ha il sapore di una bomba, proprio nel momento in cui è in fase avanzata una trattativa per il passaggio del Savona dall'attuale proprietà a una forte cordata piemontese, disposta a intervenire pesantemente per ridurre la gravissima situazione debitoria del club e rilanciare lo stesso con un programma triennale con obiettivo minimo la promozione in C2. Un colpo di scena anche per chi, aspiranti compratori, legali e commercialisti del gruppo piemontese, hanno sempre trattato con Domenico Russo i particolari della cessione.
E' probabile che proprio da una delle tante verifiche e visure effettuate dai compratori per documentarsi sulla situazione della società da acquisire sia emersa la sconcertante novità, anche se - allo stato delle cose - si può immaginare che esista un accordo preciso tra Bonacina e Russo per la gestione reale del Savona.
Non è dato sapere, al momento, quali ripercussioni potrà avere questo ennesimo colpo di scena sulla trattativa tra Russo e gli aspiranti compratori.



Gino Pellosio
15/11/2005
Le vicende BIANCOBLÙ Quasi cent'anni di storia tra glorie e fallimenti
 
dal SECOLOXIX
 
Domenico Russo è il trentaduesimo presidente della storia del Savona Calcio (oltre a loro anche alcuni reggenti e commissari straordinari). E' subentrato nel giugno di quest'anno a Benedetto Piro, rimasto per ben sei stagioni - dalla stagione 1999-2000 a quella appena conclusa - al timone della società.
La storia del Savona, a dire la verità, non è stata quasi mai sonnacchiosa, ed è stata ben riportata nei due enciclopedici volumi scritti sull'argomento dal giornalista Nanni De Marco.
Una storia fatta di momenti di gloria alternati a cadute pesantissime, non solo sotto l'aspetto meramente sportivo. Proprio da altrettanti fallimenti erano nati due edizioni del Savona che i tifosi ricordano con affetto: quello che Michele Viano ricostruì nell'estate del 1978 dopo il crac Robbiano e, appena nove anni dopo, quello ereditato da Enzo Grenno dalla disastrosa gestione-Quartaroli.
Nell'estate del '99 un blitz dell'allora sconosciuto imprenditore siculo-bergamasco Benedetto Piro evitò che la storia si ripetesse. Piro bruciò sul tempo una cordata savonese che attendeva l'ennesimo fallimento per prendere le redini societarie. Il Savona era precipitato sino all'Eccellenza ligure.
Piro forte di denaro fresco e grande entusiasmo, portò di filato il Savona in D e, dopo appena due stagioni, in C2 grazie a una ristrutturazione societaria e sportiva in cui avevano avuto un peso importante due uomini di calcio savonesi: l'avvocato Claudio Strinati e il tecnico Michele Sbravati.
Già sul finire della prima stagione di C2 la stella di Piro si stava però offuscando. Il giorno della salvezza, nell'ultima giornata, i giocatori consideravano già presidente Marco Mongardini, che a lungo e senza fortuna trattò l'acquisizione del club.
Con la proprietà sempre più debole economicamente e l'addio agli uomini che avevano fatto grande quel Savona arrivarono la retrocessione in D e, l'anno scorso, la risicata salvezza conquistata all'ultimo secondo dei play out. Piro, che aveva sempre respinto tutte le proposte di acquisto, disse sì all'improvviso, cinque mesi fa, a Russo. Anzi, a Bonacina.



gi. pell.
15/11/2005