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Un clamoroso colpo di scena, l'ennesimo, scuote l'ambiente
del Savona Calcio in un momento particolarmente delicato per
la sopravvivenza stessa del club, oberato dai debiti
ereditati dalla gestione precedente e ultimo in classifica
nel campionato di serie D.
Domenico Russo, cinquantatreenne imprenditore di Cogoleto
nel campo dell'edilizia (ponteggi), è il presidente ma non
il proprietario della società biancoblù. Il vero titolare,
anzi, l'amministratore unico del Savona Calcio Srl è invece
un pensionato genovese di sessantasette anni, Giovanni
Bonacina Giannazzi, abitante nel quartiere Portoria del
capoluogo ligure.
Bonacina, nato nel '38 a Genova e sposato da pochi anni con
una giovane donna romena, non risulta abbia mai coltivato
interessi particolari nel mondo del calcio, almeno a grandi
livelli. Secondo i dati ufficiali risulta che il pensionato
genovese avrebbe acquistato nel giugno scorso l'intera quota
di proprietà dell'ex presidente biancoblù Benedetto Piro. In
tutti questi mesi però Bonacina non è mai comparso nelle
vicende calcistiche societarie.
La notizia ha il sapore di una bomba, proprio nel momento in
cui è in fase avanzata una trattativa per il passaggio del
Savona dall'attuale proprietà a una forte cordata
piemontese, disposta a intervenire pesantemente per ridurre
la gravissima situazione debitoria del club e rilanciare lo
stesso con un programma triennale con obiettivo minimo la
promozione in C2. Un colpo di scena anche per chi, aspiranti
compratori, legali e commercialisti del gruppo piemontese,
hanno sempre trattato con Domenico Russo i particolari della
cessione.
E' probabile che proprio da una delle tante verifiche e
visure effettuate dai compratori per documentarsi sulla
situazione della società da acquisire sia emersa la
sconcertante novità, anche se - allo stato delle cose - si
può immaginare che esista un accordo preciso tra Bonacina e
Russo per la gestione reale del Savona.
Non è dato sapere, al momento, quali ripercussioni potrà
avere questo ennesimo colpo di scena sulla trattativa tra
Russo e gli aspiranti compratori.
Gino Pellosio
15/11/2005
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