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Genova «Il centro sinistra smetta di dare la colpa alla
giunta Biasotti e dica chiaramente che l'aumento delle tasse
serve soprattutto per mantenere le promesse elettorali:
altrimenti faremo ostruzionismo».
Alla minaccia di Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia
in Regione, risponde a stretto giro Ubaldo Benvenuti,
consigliere Ds e presidente della commissione Bilancio: «La
manovra finanziaria non è solo finalizzata alla copertura
del buco della sanità ma anche a sostenere il fondo per le
persone non autosufficienti e interventi a sostegno dei
lavoratori precari e degli studenti».
Continua lo scontro sulla Finanziaria della Regione che, tra
aumenti di imposte e tagli alla spesa, frutterà 400 milioni
di euro in due anni. Oggi la giunta approverà la manovra
complessiva, con l'aumento dell'accisa sulla benzina, dopo
aver già varato in via d'urgenza una parte consistente della
stessa. E cioè: l'aumento dell'addizionale Irpef, sino al
tetto massimo dell'1,40 per cento per i redditi oltre i 20
mila euro, e dell'Irap per banche e assicurazioni. Ieri in
consiglio l'iter di esame in commissione dello stralcio da
80 milioni di euro è stato varato con i voti della
maggioranza più il voto di Gabriele Saldo, Forza Italia.
Contrario Giovanni Macchiavello (Lista Biasotti). Il resto
del centrodestra non ha partecipato al voto, fermo e
relativamente compatto sulla linea contraria all'aumento
delle tasse. Il vicepresidente della commissione Bilancio,
Matteo Marcenaro (Lista Biasotti), non ha avallato l'ordine
del giorno della stessa commissione riferito all'"anticipo"
della Finanziaria: «Io, che ho ricoperto lo stesso ruolo per
cinque anni, non ho mai fatto nulla del genere. Come si
vede, l'ostruzionismo c'è ed è un atto irresponsabile. Vorrà
dire che, venerdì in commissione, voteremo a maggioranza
l'ordine del giorno sul disegno di legge che riguarda il
ritocco di Ire e Irap. E andremo avanti».
Il centro destra chiederà una lunga serie di audizioni:
sindacati, imprese, associazioni di categoria. «Vedremo...»,
dice Benvenuti. «Dopo otto anni di tregua fiscale - riprende
Morgillo - è giusto ascoltare tutte le parti. Se ci sarà
negato, faremo ostruzionismo in aula. Come i Verdi per la
caccia. Spero di non arrivare a quel punto. Anche perché non
ce ne sarebbe bisogno. Le audizioni basterebbero a superare
il termine del 25 novembre, oltre il quale sarà impossibile
varare il provvedimento per il 2006».
Il capogruppo degli azzurri apre uno spiraglio: «Se la
giunta smetterà di incolpare noi, potremo limitarci a votare
contro la manovra, non ci interessa fare ostruzionismo
becero. Però basta con le bugie. Il disavanzo nel 2004 non
supera i 70 milioni di euro. Nel 2005 il buco è in gran
parte colpa della giunta Burlando che non ha messo in atto i
correttivi indicati dal governo. Così ora si rischia l'invio
di un commissario ad acta per la sanità». La ricetta del
centro destra? Vendere gli immobili Asl e razionalizzare la
spesa. «La manovra prevede anche investimenti - interviene
Marco Nesci, capogruppo di Rifondazione - I 14 milioni di
euro provenienti dall'aumento dell'accisa sulla benzina, ad
esempio, dovranno essere destinati al trasporto pubblico
locale».
Il caso Cofferati. Solidarietà al sindaco di Bologna
è stata espressa dal consiglio regionale con due ordini del
giorni distinti. Contrari Rifondazione e Verdi. Il primo,
presentato da An, fa riferimento alle «pesanti
contestazioni» subite da Cofferati: la maggioranza si è
astenuta. Il secondo, avanzato dai Ds, sottolinea la difesa
della legalità«quale strumento che tutela i cittadini a
partire dalle fasce deboli». Favorevoli la maggioranza e
Forza Italia. In Comune un analogo documento è stato votato
anche dai Verdi. Non hanno partecipato al voto Rifondazione
e Roberto Delogu (Comunisti italiani).
E. Ga.
16/11/2005
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