Consulenza Ucflor, la Cdl va in procura L'assessore Cassini: «E' tutto regolare»
 
dal SECOLOXIX
 
Genova Continua la bufera sull'incarico assegnato dalla giunta regionale alla Ucflor di Sanremo per il censimento delle aziende florovivaistiche liguri. Il caso, scatenato dal consigliere di Forza Italia Luigi Morgillo, nasce dal fatto che la Ucflor, cooperativa dei floricoltori sanremesi, è stata presieduta fino al maggio scorso da Giancarlo Cassini, che oggi è l'assessore all'Agricoltura che ha firmato la delibera di incarico.
Ieri in consiglio regionale, Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza nazionale, ha chiesto le dimissioni di Cassini. In verità, è la seconda richiesta del genere di Plinio, sempre ai danni di Cassini. «Appena si era insediata la nuova giunta Burlando avevo segnalato i possibili conflitti di interessi - commenta Plinio - e come si vede oggi, il mio dubbio era fondato. A mio parere è assurdo che sieda sulla poltrona di assessore all'Agricoltore l'ex presidente degli agricoltori di Sanremo. O che su quella del Turismo sieda la titolare di un'azienda del settore come Margherita Bozzano». Tutte accuse che a suo tempo, e ancora ieri, sono state respinte al mittente dall'intera giunta.
Certo, il caso Ucflor è ora più spinoso. L'incarico è da 97 mila euro e verte su un lavoro che la cooperativa ha già svolto cinque anni fa a Imperia per la locale Camera di commercio. Morgillo ieri ha rincarato le sue invettive. Ha parlato dell'inopportunità del provvedimento e ha nuovamente segnalato l'articolo 3 della legge 12 del 1999 in cui si dice che per contratti superiori ai 100 milioni (51.645 degli attuali euro) di lire la Regione deve ricorrere a gara. Questa è l'accusa più grave, perché lascia pensare a un'irregolarità della procedura.
Per questo la delibera in questione è stata oggetto di discussioni nella seduta di giunta di ieri mattina. Sono stati i direttori generali dei vari assessorati a certificare la regolarità della partita. L'articolo di riferimento infatti non sarebbe il numero 3, ma il numero 6, della stessa legge 12/1999. In cui si dice che per le consulenze (e non per i contratti) il tetto limite oltre il quale è necessario ricorrere a gara è di 200 milioni di lire (103.291 degli attuali euro). In questo caso, l'incarico da 97 mila euro è quindi da intendersi pienamente regolare. «Ho firmato la delibera dopo che era stata vagliata dagli uffici legali - commenta Cassini - è quindi evidente che la legge e ogni procedura sono state seguite con correttezza».
Ovviamente, il semaforo verde degli uffici legali e dei dirigenti tecnici della giunta non basta a placare gli animi. Plinio va avanti e annuncia la trasmissione di tutti i dati e della stessa delibera alla magistratura. «Se non altro perché Cassini - attacca il capogruppo di An - non ha avuto neppure l'eleganza di astenersi dal voto in giunta su una delibera che andava a premiare la sua ex coop. Rilancio con forza il pericolo di un grave conflitto di interessi interno a questa giunta». Anzi, dopo le accuse già sferrate nei mesi scorsi contro Cassini e Bozzano, ora Plinio allarga il cerchio: «Metto in lista anche l'assessore all'Edilizia Maria Bianca Berruti, titolare di uno studio professionale di architettura».
Il ragionamento di Plinio, a detta del centrosinistra, non sta in piedi. Burlando ha detto fin dall'inizio di volere persone competenti nel loro campo a capo dei vari assessorati. E i Ds ricordano come anche l'ex assessore all'Agricoltura Piero Gilardino aveva imprese nel settore in cui era chiamato a gestire gli interessi pubblici. E nessuno protestò. Anzi, fu lo stesso Gilardino a ordinare ai suoi uffici assessorili il possibile incarico a Ucflor per questo contestato censimento. Poi tutto finì nei cassetti. Fino alla delibera di Cassini.
Paradossalmente, la notizia dell'incarico a Ucflor era trapelata fin dall'agosto scorso, ma è esplosa solo in questi giorni. Giorni in cui Forza Italia è all'attacco su ogni campo contro la giunta Burlando.



Gio. M.
05/11/2005