La scienza nel medioevo
1° PUNTATA
Il sapere nel medioevo, come tutto del resto, è fortemente gerarchizzato. Vi è una disposizione piramidale delle scienze. Alla base le arti meccaniche, cioè le arti che in qualche modo si collegano alla pratica, utili ma non sublimi. Vi sono poi le arti liberali; in basso quelle del quadrivio o scienze dei numeri ( aritmetica, geometria, astronomia e musica ); sopra quelle del trivio o scienze della parola e del pensiero ( grammatica, logica e retorica ).
Analizziamo le arti del quadrivio.
Partiamo dalla visione dell’universo. Questa viene ereditata dalla civiltà greca e ad essa si atterrà sino al seicento quando, nonostante l’opposizione dei dotti tradizionalisti, della Chiesa e del Tribunale dell’Inquisizione, si afferma la teoria copernicano o eliocentrica.
Per spiegare la teoria medioevale geocentrica o tolemaica è sufficiente riferirsi a Dante. Il poeta riprende infatti la teoria esposta da Tolomeo nell’Almagesto, arricchendola di motivazioni religiose.
L’universo è uno spazio armonico racchiuso in un cielo immobile, l’Empireo, in cui c’è la sede effettiva di Dio, circondato dai nove cori angelici e dai beati.
All’interno di questo involucro, si trovano le sfere rotanti e la terra che è al centro dell’universo.
La terra è sferica e divisa in due emisferi, quello delle terre emerse e quello delle acque.
Al di sotto della crosta terrestre vi è un’ampia voragine provocata da Lucifero nella sua caduta dopo la ribellione.
Satana è conficcato al centro della terra, nel punto più lontano da Dio ed è la contrapposizione esatta di Dio stesso. Il demonio, che è l’espressione della materia, è enorme e con tre teste in contrapposizione alla Trinità.
Nella voragine sotterranea trova la sua collocazione l’inferno.
Nell’emisfero delle acque vi è una sola terra emersa, l’isola del purgatorio che ha la forma di un tronco di cono. Sul pianoro terminale c’è il paradiso terrestre.
Attorno alla terra ruotano nove sfere concentriche in cui sono incastonati i corpi celesti; questo movimento, che permette l’avvicendarsi del giorno e della notte e delle stagioni, è regolato dai cori angelici e riceve la spinta iniziale dal cielo più lontano dalla terra e più vicino a Dio, cioè il Primo Mobile. Il cielo più vicino alla terra è quello della luna.
Da quanto detto appare evidente che la scienza astronomica è strettamente collegata a motivazioni religiose che di tutto forniscono una spiegazione.
E’ importante precisare però che astronomia e astrologia nel medioevo non sono disgiungibili. Del resto un certo legame resterà ancora nel 1600 quando si avrà la rivoluzione scientifica di Galilei e degli altri grandi di quel periodo. A livello popolare continuerà a prevalere l’astrologia infatti un discepolo di Galilei, Evangelista Torricelli, scriverà in una lettera a un amico :”Gli astrologi ottengono onore e denaro mentre noi non abbiamo alcuna risonanza”.
Lo stesso Galilei scrive: “Prima della creazione del sole, lo spirito con la sua calorifica e feconda virtù vivificava la materia. Poi lo spirito fecondante si unifica nel corpo solare e, collocato nel centro dell’universo, si diffonde”. Cioè il sole è il mediatore tra la luce primordiale e l’intero universo. Dal sole e attraverso le stelle, intorno e sfericamente disposte, si sparge vigorosa la luce come nel cuore dell’animale si ha una continua rigenerazione di spiriti vitali che sostengono e vivificano tutte le membra.
In tutto il medioevo si ha una corrispondenza tra sole e cuore. “sol – cor” che si riflette in politica nel collegamento “sol – rex – cor” proclamato dai sostenitori dell’indipendenza del potere politico dall’autorità religiosa.
E’ evidente come ancora nel tardo medioevo vi sia uno strettissimo collegamento di tutte le scienze e pseudoscienze tra loro. La differenziazione e specializzazione sono molto posteriori. In sol – rex – cor è palese il legame tra astronomia-astrologia e biologia e politica.
....CONTINUA
Margherita Pira