02 Novembre 2005 LA STAMPA
GRANDE MANOVRE PER IL CONTROLLO DEL
MERCATO DEL COMPRENSORIO DA BERGEGGI ALLA VALBORMIDA
Vado e Savona si contendono il
business dei rifiuti
Il sindaco
Giacobbe ha annunciato lo sdoppiamento della Sat in due società
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VADO L.
Fra Vado e Savona è in corso una partita a «scacchi» per il
controllo del business dei rifiuti. I due Comuni hanno messo in
atto una complessa strategia fatta di mosse e contromosse che
alla fine dovrebbe portare a creare una sola società che gestirà
il mercato dei rifiuti nel comprensorio savonese. Fra i due
Comuni è in atto anche una partecipazione incrociata delle quote
anche se al momento la partita è sbilanciata a favore di Vado
perchè il piccolo Comune dispone dell’unica discarica che è
stata ampliata di un milione di metri cubi.
Il sindaco di Vado Carlo Giacobbe spiega così la sua strategia:
«A seguito dell’accordo tra il Comune di Vado, principale
azionista pubblico con il 47%, e il socio privato Ecofar, il
consiglio di amministrazione dellla Sat di Vado ha avviato il
percorso che porterà entro pochi mesi alla creazione di due
società distinte: una interamente pubblica, partecipata da enti
locali, che opererà nel campo dei servizi pubblici con
particolare riguardo all’igiene urbana e alla energia; l’altra
società, mista a maggioranza pubblica, a cui spetterà la
proprietà della palazzina uffici e deposito e che opererà in
attività e servizi di interesse pubblico. In particolare tali
attività potranno essere individuate nell'ambito dello sviluppo
portuale e nella acquisizione o realizzazione di immobili da
destinare a funzioni di interesse collettivo.
La Sat, costituita alla fine degli anni 80, ha come soci
pubblici , oltre a Vado, Quiliano, Bergeggi, Spotorno e Noli. A
sua volta partecipa a St, la cui parte pubblica è partecipata da
Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle, Sassello. Inoltre
partecipa a Valservice che opera in Valbormida. «La completa
pubblicizzazione di Sat e conseguentemente di St consentirà ai
Comuni medi e piccoli del comprensorio savonese di avere uno
strumento efficiente, sia sul versante dei costi che della
qualità del servizio - sostiene Giacobbe -. Obiettivo non è
quello di aprire una concorrenza nei confronti di Ata, piuttosto
di proporre un partner autorevole e valido per una coopeazione».
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