IL CARBONE

Gli AMBIENTALISTI «Una risorsa ormai superata coprire la polvere non salva la salute»
dal SECOLOXIX
 
«Il carbone è anti-storico, basta con le centrali nelle città, coprire i parchi a carbone è ridicolo, non serve a limitare i danni alla salute causati dalle emissioni in atmosfera». Agostino Torcello, ambientalista del Moda (Movimento Opinione Difesa Ambiente) da anni in prima linea nelle battaglie contro la centrale di Vado, ora impegnato sull'ipotesi centrale a Ferrania, cita i dati di un vecchio volantino datato 1985. «Sono sempre validi, d'attualità. Nel testo una centrale a carbone da 1000 megawatt, secondo fonti di uno studio americano era sinonimo di 25 decessi all'anno, 60 mila casi di malattie respiratorie e 23 miliardi di vecchie lire per danni a cose e strutture». Un punto di partenza sempre valido anche per Virginio Fadda, sempre del Moda, che insieme a Torcello rincara: «Si tenga presente che adesso siamo alle prese con l'aggiunta dei danni causati dalle polveri sottili. Si stanno analizzando dal punto di vista dell'inquinamento non soltanto più le polveri sottili PM 10, ma anche quelle sottilissime, le PM 2,5, la situazione non è cambiata, anzi peggiorata». Secondo il Moda sono due i principali argomenti di discussione anti-centrali e soprattutto anti- carbone: «Perché costruire impianti di lavorazione e centrali in mezzo alle case, nei centri abitati? L'inquinamento prodotto dalla centrale Enel di Vado Ligure si spande per un raggio di 80/90 km. E poi Ferrania non è a ridosso dei centri abitati di Cairo e Carcare? Non si fanno centrali in città. La provincia di Savona è un'area sola»è la prima obiezione. La seconda riguarda i controlli: «Non sono certo controlli fatti a regola d'arte, che possono tranquilizzare dal punto di vista della salute». Torcello e il Moda rilanciano l'emergenza salute: «I problemi tumorali causati dal carbone non riguardano più soltanto l'ambito respiratorio, ma vengono sviluppate malattie che riguardano anche l'apparato cardio-circolatorio».