UN PASSATO DA PARTIGIANO, SEGRETARIO DELLA FIOM CGIL E FONDATORE DELLA SPES UNIVERSITARIA
E’ morto Armando Magliotto
Fu sindaco di Savona e presidente della Regione
 
Ermanno Branca  LA STAMPA
SAVONA
E’ morto Armando Magliotto. Ex partigiano, sindacalista Cgil, presidente regionale, sindaco e presidente dell’Università di Savona. Aveva 78 anni, era malato da tempo. Lascia la moglie Marcella e la figlia Alessandra, avvocato. Magliotto era un’istituzione della sinistra, ma era stimato anche dagli avversari. Ha scritto pagine importanti della storia cittadina con autorevolezza e signorilità, come si addice ai grandi personaggi.
Nato a Villefranche-Sur-Mer, nei pressi di Nizza, in Francia, dove il padre, antifascista (socialista in Italia e poi comunista in Francia), era emigrato. Nell’autunno del 1940, torna a Vado Ligure con la famiglia e il padre è arrestato ed assegnato al confino a Fabriano (Ancona) per 14 mesi. Dopo l’8 settembre 1943, diventa attivista del Fronte ella Gioventù nel Vadese, del quale diventa responsabile dal gennaio 1944, dovendo però poi riparare in montagna nell’autunno dello stesso anno. Intanto, aveva fatto parte della Sap di Vado Ligure. In montagna, è nella 4° brigata Garibaldi ed il suo nome di battaglia è «Baracca». A Vado Ligure, era stato operaio della Brown Boveri e dopo la Liberazione termina le scuole e torna anche brevemente in Francia. Nizza gli era sempre rimasta nel cuore. Agli amici raccontava della sua infanzia e della doppia nazionalità per spiegare la sua «erre» francese.
Agli inizi del 1948 comincia a lavorare alla Federazione del Pci di Savona. Nel 1949 intraprende la sua attività sindacale alla Fiom-Cgil, dapprima come membro della segreteria di categoria e poi, dal 1955, come segretario responsabile della Fiom. Nell'ottobre del 1961 diventa segretario della Camera del Lavoro di Savona, nella cui Segreteria era già dal 1953. Nel 1962 fu il più giovane componente del Comitato centrale del pci. Nel maggio 1970 lascia la carica di segretario generale della Cgil e ritorna all’attività di partito, venendo eletto consigliere regionale e poi, dal 1979 al 1980, Presidente della Giunta regionale. Nel 1990 è eletto Sindaco di Savona. Successivamente è promotore dell'Università a Savona di cui è stato presidente sino alla scorsa primavera e poi consigliere.
A Savona è stato sindaco solo per due anni, prima che il partito gli imponesse la sciagurata staffetta con Sergio Tortarolo. Il suo mandato amministrativo è legato a due avvenimenti fondamentali: l’autorevole gestione della tragica alluvione del settembre 1992 e l’avvio del decentramento universitario a Legino. Fu insieme al suo assessore Renzo Brunetti uno dei più convinti assertori della trasformazione della Bligny in campus. La nomina a presidente della Spes fu una conseguenza naturale. Il sindaco di centrodestra Francesco Gervasio scomparso lo scorso febbraio, ebbe la lungimiranza di confermargli l’incarico di presidente, anche a costo di inimicarsi per sempre i partiti della sua coalizione. In questo episodio che unisce due sindaci di Savona morti a distanza di pochi mesi, ta la grandezza del personaggio. Magliotto era un uomo profondamente di sinistra che per la sua intelligenza e per l’abilità politica, aveva saputo conquistarsi la stima e il rispetto di tutti.