01 Novembre 2005 LA STAMPA
LETTERA APERTA AL SINDACO PERCHE’
RISOLVA ALMENO IL PROBLEMA PICCIONI
Portovado contro Giacobbe
Abitanti
esasperati da carbone e traffico
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VADO
«Signor sindaco le chiediamo di prendere qualche provvedimento
che ci consenta di sopravvivere almeno fino a quando la nuova
fisionomia del porto non comprometterà definitivamente la vita
di Portovado». L’appello drammatico a Carlo Giacobbe è firmato
in una lettera aperta dagli abitanti della frazione vadese che
protestano per l’incremento del traffico, le polveri del
carbonodotto, i silos dei cereali e la colonia di piccioni
sempre più grande. Lo scontro sulla piattaforma contenitori
resta ancora sullo sfondo ma nel frattempo i residenti chiedono
che vengano almeno affrontate le questioni secondarie.
«Il biglietto da visita per chi entra nella frazione da levante
restano il carbonodotto e i silos; per chi esce è il complesso
residenziale de ‘’Il Borgo’’, estraneo al contesto della
frazione con la sua invadenza ma perfettamente in sintonia con
le nuove cataste di container che chiudono ogni vista mare e
ribadiscono, anche agli occhi dei ciechi, che la Riviera e la
buona amministrazione sono altrove - scrivono con rabbia gli
abitanti di Portovado -. L’intesa sul Piano portuale prevedeva
l’abbattimento dei silos ma era una favola, visto che ora sono
diventati addirittura il punto di riferimento per la costruzione
del famigerato ‘’Birillo’’. Il trasferimento degli abitanti
della zona Gheia non pare sia di attualità per la sua
amministrazione mentre i problemi sono irrisolti: il
carbonodotto provoca polveri e rumori. La caduta a terra dei
cereali richiama ratti e piccioni e il Comune sinora non ha
provveduto a interventi di igienizzazione. Sarebbe
indispensabile un suo impegno diretto almeno su questo tema che
interessa la salute pubblica».
Aggiungono gli abitanti di Portovado: «Ricordiamo che la zona
Gheia ha subito inoltre un forte incremento di traffico sia di
auto, sia di mezzi pesanti. L’accordo per riaprire l’ex strada
Fiat annunciata in una pubblioca assemblea non ha in ogni caso
risolto il problema. Basterebbe la metà di quanto esposto per
convincere chiunque che Porto Vado non ha ricevuto quanto
previsto nel suo programma elettorale in termini di
sostenibilità e qualità della vita. Anzi, ha subito un
peggioramento.In questo quadro la recente parziale riasfaltatura
della via Aurelia appare veramente come un’inezia».
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