CONSIGLIERI CUNEO E BUSCAGLIA
CHIEDONO ALL’AMMINISTRAZIONE DI TUTELARE I VECCHI RESIDENTI DEL PORTO
da LA STAMPA Comune, dibattito sulle crepe della Darsena Fessure nelle pareti e tubi rotti |
SAVONA LA vicenda delle crepe nelle case della Vecchia Darsena è approdata in Comune. Alcuni consiglieri comunali di opposizione come Roberto Cuneo e Domenico Buscaglia hanno chiesto all’amministrazione di fare il punto sul caso delle nuove costruzioni nell’area portuale che è oggetto da mesi di contenzioso legale, corredate da perizie tecniche contrapposte. La vicenda è stata finalmente affrontata dalle Commissioni consiliari II e III in una riunione congiunta convocata dai presidenti Roberto Ulivi e Carlo Cerva. Questo il resoconto della seduta che per la verità non ha raggiunto, come spesso accade, conclusioni esaustive. «In darsena sono previste operazioni edilizie per 150 mila metri cubi - ha esordito Roberto Cuneo -. Siamo di fronte ad un rapporto sbilanciato fra i residenti della zona e gli imprenditori che stanno effettuando gli interventi. E’ necessario che il Comune svolga un ruolo di garante anche perchè in caso di danni per i privati sarà difficile capire chi li abbia provocati». La difesa dell’amministrazione è stata assunta dal dirigente dell’Urbanistica Luciano Campagnolo: «Da una parte esiste il diritto degli imprenditori di costruire in base a una legittima licenza edilizia e dall’altro quello dei vecchi residenti a non subire danni alla proprietà. Capire chi possa provocare danni in realtà è semplice. Infatti lo scavo del cantiere della torre di Orsero è terminato e sono stati realizzati le fondamenta, i parcheggi e vari piani del grattacielo. Le perizie di parte hanno evidenziato fessurazioni nelle pareti delle case che sono state fotografate e che sono oggetto di una richiesta di risarcimento. L’altro intervento di via Chiodo deve ancora partire. Infine Orsa 2000 viene realizzata in una zona diversa e completamente sgombra di case». Ha ribattuto il consigliere Domenico Buscaglia: «Il terreno su cui si sta costruendo è formato da strati di sabbia e la roccia di trova a 30 metri di profondità. La parte dei nuovi edifici è molto più pesante e può provocare uno sbilanciamento. Inoltre mi risulta che oltre alle crepe nelle case si siano verificate anche rotture nei tubi dell’Italgas». Infine l’intervento di Patrizia Gariglio, rappresentante del comitato della Vecchia Darsena: «I problemi maggiori si sono verificati durante gli scavi ma anche con l’elevazione delle nuove costruzioni si sono allargate le fessure. Abbiamo chiesto un pronunciamento d’urgenza del tribunale per evitare il pericolo di crolli. L’accertamento effettuato dal perito del tribunale ha riguardato le crepe ma non le condizioni del terreno e delle fondamenta. Inoltre chiediamo che lo smantellamento dell’ex Italsider avvenga con maggior cura per evitare la dispersione di amianto in atmosfera. Ora temiamo che con le nuove costruzioni in via Chiodo le nostre case subiscano ulteriori pericolose sollecitazioni che potrebbero provocare altri danni». |