Consulenze profumate
dal SECOLOXIX
 
Le consulenze continuano a scatenare polemiche politiche in Liguria. Dopo quella esplosa nel Comune di Genova, sulla super-parcella di Transdev, si apre adesso un altro fronte in Regione. L'affaire riguarda una consulenza da 97 mila euro che l'assessore all'Agricoltura, Giancarlo Cassini, ha affidato, con una delibera, alla Ucflor di Sanremo, l'Unione cooperativa dei floricoltori della Riviera. Alla Ucflor, la Regione chiede in sostanza di compiere uno studio sulla produzione del settore, in Liguria, con l'intenzione di realizzare in futuro un centro servizi per la floricoltura. Per inquadrare al meglio la questione, va detto che Ucflor è considerata la massima autorità nella florovivaistica. Sintesi delle tre associazioni sanremesi (Unione agricoltori, Cia e Coldiretti, con il coinvolgimento degli stessi Cobas) gestisce il mercato comunale e, nel 2000, ha già compiuto un'indagine per il censimento delle aziende di settore nella provincia di Imperia. Sembra avere quindi tutte le carte in regola per realizzare l'obiettivo richiesto dalla giunta regionale.
La delibera, però, è stata messa nel mirino dal capogruppo di Forza Italia, Luigi Morgillo, che ha presentato un'interpellanza, con la quale spara ad alzo zero sulla consulenza. L'accusa muove in particolare su due fronti. Morgillo ritiene innanzitutto poco opportuno che Cassini abbia voluto affidare l'incarico a Ucflor. Per il semplice motivo che l'attuale assessore all'Agricoltura, prima di essere chiamato a Genova dal governatore ligure, Claudio Burlando, era il presidente della Ucflor. In secondo luogo, sostiene il capogruppo di Forza Italia, le consulenze superiori a 50 mila euro non si possono affidare direttamente, ma vanno assegnate tramite un bando di gara. Secondo Cassini, quelle di Morgillo sono «parole in libertà». E spiega: «La delibera non ha fatto altro che ricalcare una scelta della precedente giunta di centrodestra, che prevedeva analogo incarico alla stessa Ucflor, a un prezzo doppio». Nel documento stilato dall'allora assessore Piero Gilardino si parlava di una consulenza da 200 mila euro. «Ma - sottolinea oggi Gilardino - non diventò mai delibera».
Ora, al di là delle naturali schermaglie politiche, quello che sarebbe bene chiarire in questa vicenda, è proprio questo: ovvero che le consulenze superiori a 50 mila euro andrebbero, per legge, affidate tramite bando di gara. Su questa circostanza Cassini, ieri, non ha risposto, definendo la questione «tecnica». Non è così e l'assessore dovrebbe saperlo bene. Consegnare un incarico direttamente, quando una norma regionale dice il contrario, non è un semplice fatto tecnico. In particolare quando la cooperativa, fino a pochi mesi prima, era presieduta da colui che, nel frattempo, è diventato l'assessore responsabile.

onofrio@ilsecoloxix.it