Uniti nell’ Unione Alla base di un programma innovativo dovrebbero essere posti dati fortemente interconnessi: Pace, diritti sociali, ambiente.
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Le recenti primarie del centrosinistra hanno introdotto diverse novità nel quadro politico.
Mi vorrei soffermare su due aspetti, che possono avere incidenza anche sul quadro politico cittadino:
L’ altissima partecipazione al voto;
Il dato di confronto con le singole realtà nazionali a cui sono stati costretti i candidati nei loro tours elettorali.
Il primo dato investe l’ Unione con grande chiarezza e il mandato dato a Prodi anche a livello locale dovrebbe porre fine a tutte le richieste di terze liste o terze vie che dir si vogliano poiché bisogna considerare che Savona è per ora in Italia e che ciò che succede a livello nazionale si riflette pure a livello locale.
Il secondo dato è stato individuato da Bertinotti in una intervista di questi giorni quando sosteneva che un risultato comunque le primarie lo avevano prodotto ovvero costringere i partiti ed i loro leaders ad uscire dalle proprie sedi e a confrontarsi con le realtà sociali e l’ intera società italiana.
Qui sta in effetti uno dei primi punti su cui l’intero centrosinistra savonese dovrebbe interrogarsi:
quanto si conosce della città?Della sua realtà socio culturale? Delle sue associazioni? Delle loro capacità propositive e progettuali? Quanto investimento è stato fatto nei “cantieri delle idee” affinchè essi divenissero veramente un fecondo confronto fra l’ Unione e l’ intera città? (si potrebbe pensare ben poco se si ricorda come è nata l’ attuale candidatura a sindaco dell’ Unione)
Io, che da anni ormai non faccio più militanza politica (nel senso di appartenenza ad un partito)attiva,partecipo a numerose attività di associazioni e movimenti (dal forum sociale a comitato per il contratto mondiale sull’acqua) ed ho potuto osservare quale ricchezza di proposte e di progettualità vi sia in città.
Essa aspetta solo di potersi confrontare e discutere con le istituzioni ed i nostri rappresentanti in esse.
Sono quindi convinto che vi sia la necessità di riaprire un dialogo nell’ Unione e con l’Unione allo scopo di corrispondere allo spirito unitario espresso domenica dai cittadini alle Primarie ma anche per dare un segnale di corrispondenza al desiderio di partecipazione avanzato con la partecipazione massiccia al voto.
Penso che un programma dell’ Unione debba partire da una considerazione su dove è arrivata la città di Savona e su dove in particolare voglia indirzzare il suo futuro sviluppo (o la sua drecrescita- se aderiamo ad una moderna scuola di pensiero) considerando chiusa l’esperienza Ruggeri con le sue luci e le sue ombre.
Alla base di un programma innovativo dovrebbero essere posti dati fortemente interconnessi:
Pace;
Diritti sociali;
Ambiente.
Il primo dato richiama il ruolo di Savona ,città medaglia d’oro della Resistenza, che dovrebbe fare proprie politiche di cooperazione internazionale mediterranea volte all’ affermazione della convivenza civile e della solidarietà sociale nel nostro mare.
Il secondo dato richiama una città, che sappia essere solidale con tutti i cittadini tramite la proposta di formule innovative e partecipate come il piano regolatore sociale e che sappia assicurare a tutti una vita dignitosa sia giovani che anziani; sia italiani che extracomunitari.
Il terzo elemento pone l’ ambiente al centro della vicenda politica poichè dalla sua tutela e della sua valorizzazione può nascere una nuova politica in città ed il rifiuto del “cemento”, quale unico volano dello sviluppo economico savonese.
In particolare per garantire occupazione a tempo indeterminato e qualificata sarebbe utile chiedere investimenti nella manutenzione ambientale senza dover successivamente rifondere danni e varare costose opere di consolidamento ad ogni alluvione purtroppo ormai frequentemente ricorrenti.
Su queste basi ho dato la mia indipendente disponibilità a sostenere lo sforzo dei Verdi per costruire una lista ecologista collocata nell’Unione e basata sui punti sopraindicati e ben evidenziati da Pecoraro Scanio alle primarie.
Da troppo tempo infatti a Savona manca nel consiglio comunale una rappresentanza politica di un movimento , che sappia essere perno di iniziative unitarie e fondamento di politiche ambientali nella maggioranza.
Danilo Bruno