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La Rari? Non solo un fatto di sport, ma il biglietto da
visita di Savona: «Sarebbe un assurdo ritrovarci tra due
anni con una piscina nuova, ma senza una società all'altezza
della situazione», dice il presidente della fondazione "De
Mari" Luciano Pasquale. Nessuno vuole usare la parola
ridimensionamento, ma il concetto è quello. Senza giri di
parole: la Rari bussa a quattrini come condizione per
continuare a battersi ad altissimi livelli. La stagione
"ballerina" tra Imperia e Albisola aprirà nella cassa dei
campioni d'Italia di pallanuoto un "buco" da 200 mila euro.
Ieri, per questo, si è tenuto un vertice in Provincia, al
quale hanno partecipato l'assessore provinciale Carlo
Scrivano, l'assessore savonese allo sport Roberto De Cia, il
presidente del Coni Lelio Speranza e lo stesso Pasquale,
oltre ai rappresentanti della società.
Non è stato un gran consulto al capezzale di un malato, ma
ne è uscito comunque un grido di allarme. Proprio
sull'aspetto promozionale e d'immagine ha puntato il padrone
di casa, l'assessore al turismo Scrivano: «Non so cosa
potremo fare, ma qualcosa va fatto: la Rari non è un fatto
puramente sportivo, ma è la società che porta il nome della
città e della provincia in giro per il mondo. La finanziaria
impone drastici tagli ed il bilancio del mio settore, per lo
sport, prevede zero lire. Ma vedremo di reperire qualcosa».
Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente Pasquale: «Ci è
stato illustrato un momento di difficoltà legato a
condizioni straordinarie, proprio mentre la societàè
chiamata a difendere il titolo e a giocare in Coppa
Campioni». Che fare allora? Impegni precisi nessuno, per
ora, ne prende. Si vedrà, anche perché al momento il
portafogli piange. Ancora Pasquale, tuttavia, si dice
possibilista, pur ponendo due condizioni. «Per quanto ci
riguarda può esserci una disponibilità ad intervenire, nelle
forme e quantità che vedremo, se l'intervento avrà un chiaro
carattere di straordinarietà. E se c'è la volontà di
intervenire anche da parte di chi già sostiene la Rari, cioè
gli sponsor, e degli enti locali coinvolti come i comuni di
Savona e Albisola. E, naturalmente, se c'è la valutazione
positiva del Coni».
E la società? La società non si nasconde dietro ad un dito.
«La straordinarietà degli eventi che dobbiamo fronteggiare
ci ha portati a chiedere alle istituzioni una sensibilità
altrettanto straordinaria. Per il resto siamo tutt'altro che
una società sull'orlo di finire a gambe per aria».
È un Luca La Cava combattivo come ai tempi in cui era il
capitano della Rari a fare il punto dell'incontro avvenuto
ieri in Provincia. Il direttore generale del sodalizio
biancorosso, insieme con il vicepresidente Giuseppe
Gervasio, ha cercato di sollecitare la sensibilità degli
interlocutori istituzionali sulla situazione della squadra.
«Ci stiamo muovendo anche con i nostri soci per riuscire a
raggiungere una quota che definiamo "di sicurezza" -
analizza La Cava - Purtroppo il ripiego su Imperia anche per
le gare del torneo di A1 significa spendere solo e non
incassare nulla. Basti pensare a quanto entra nelle casse
societarie attraverso la cartellonistica. Nessun
imprenditore savonese spende nella pubblicità a bordo vasca
se dev'essere esposta a 70 chilometri di distanza». Ottenere
un ulteriore sostegno dalle istituzioni, però, non sarà
facile. Specie dopo i tagli subiti dalla Finanziaria e con i
lavori della copertura dell'impianto di corso Colombo che
stanno marciando a pieno regime...«Noi abbiamo soltanto
lanciato un segnale - prosegue il direttore generale - Ci
rendiamo conto benissimo della situazione e, anzi, siamo
riconoscenti per gli sforzi che tutti stanno facendo per
darci "una casa". Le difficoltà attuali non sono colpa di
nessuno ma di una situazione del tutto imprevista. Non
percepire, però, la Rari come un patrimonio dell'intero
territorio, equivarrebbe ad avere un impianto ma non la
sensibilità per utilizzarlo al meglio».
Raffaele Di Noia
Antonella Granero
25/10/2005
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